Il Pd mette le mani avanti: «L’Isontino non si tocca Trieste non ci annetterà»

Il Pd mette le mani avanti: «L’Isontino non si tocca Trieste non ci annetterà»

I dem riuniti in assemblea hanno deciso non solo di mobilitare i circoli territoriali, ma anche di coinvolgere i propri amministratori locali

 

I dem dell’Isontino si schierano a difesa dell’unità territoriale dell’ex provincia di Gorizia, messa fortemente a rischio per il partito dalle ipotesi di nuovo riordino degli enti locali elaborate dall’amministrazione regionale a traino leghista.Riunitasi in questi giorni, sotto la guida del segretario provinciale Diego Moretti, l’assemblea del Pd isontino ha espresso innanzitutto una posizione di netta contrarietà a quella che definisce l’«annessione» del territorio isontino a Trieste o con il resto dell’area giuliana. In qualsiasi forma avvenga, quindi, sia quella della Provincia “speciale” allargata a tutto il territorio dell’ex provincia di Trieste o quella dell’area metropolitana (con smembramento in questo caso dell’Isontino).Per rendere la sua opposizione tangibile alla Regione, il Pd ha inoltre deciso di cercare di mobilitare non solo i propri circoli territoriali, ma anche i suoi amministratori locali. Entrambi verrano quindi invitati a promuovere sul tema, nel proprio territorio e in Consiglio comunale, ricercando il massimo consenso possibile, ogni iniziativa utile a tutelare l’autonomia politica e istituzionale dell’Isontino contro «ogni incorporazione, sia essa unitaria o “spezzettata”, all’area triestina o friulana», informando allo stesso tempo i propri cittadini. I dem isontini avvieranno infine con il partito regionale «un confronto su una nuova organizzazione istituzionale e territoriale regionale che tenga conto delle peculiarità storiche, linguistiche, sociali ed economiche dell’Isontino e dei territori contermini».Nel documento licenziato dall’assemblea del Pd non compaiono del resto difese d’ufficio della riorganizzazione messa in atto dalla precedente amministrazione regionale guidata dal centrosinistra. Sull’unità dell’Isontino, però, i dem non hanno mai cambiato rotta, come tiene a sottolineare il segretario provinciale e consigliere regionale Moretti, che ritene estremamente positivo quindi il pronunciamento all’unanimità del Consiglio comunale di Gorizia contro «l’annessione dell’Isontino a Trieste».«È quello che chiedevamo da tempo ed è quello che chiedemmo, senza successo, anche sulla sanità», ricorda. «Su questo, parlano gli atti politici e amministrativi di questi decenni: sull’unità dell’Isontino non abbiamo mai avuto ripensamenti, né tentennamenti», aggiunge, pur riconoscendo le ragioni della diversa posizione assunta da Monfalcone. «Al sindaco Cisint, che pare condividere la “proposta Roberti” di incorporazione dell’Isontino a Trieste – afferma Moretti -, dico che ha ragione, perché storicamente e per anni il Monfalconese, pur essendo il motore economico della provincia, non ha avuto le attenzioni che meritava, anche se non è più così da tempo, ma è proprio nell’unità istituzionale e politica dell’Isontino che sta la risposta alla valorizzazione del territorio».

Enti locali: Moretti (Pd), disegno folle di Roberti, con nuove Province, isontino fatto a pezzi

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«Ritornare alle Province elettive è assurdo e antistorico. Proporre un disegno dove l’isontino o viene assorbito da Trieste o ne esce fatto a pezzi è del tutto folle e dimostra, ancora una volta, la considerazione pari a “zero” che la Giunta Fedriga ha del nostro territorio. Tutto questo avviene sotto il silenzio degli esponenti del centrodestra locale». A dirlo è il consigliere regionale del Pd, Diego Moretti, commentando le dichiarazioni dell’assessore alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti sulla volontà di ricostituire nuove Province elettive.

«È agghiacciante la visione che Roberti ha della Città metropolitana di Trieste: Gorizia da una parte come Provincia, Monfalcone dall’altra, inglobata nella Città metropolitana. Salvo, dice l’assessore, ascoltare tutti preventivamente. Il mantra dell’ascolto che abbiamo sentito per mesi è una colossale presa in giro, mantra al quale crede solo lui. Poi quello che succede è che ai sindaci ci si passa sopra, gli alleati invece abbassano la testa. Così è stato per la Sanità, dove l’isontino è stato svenduto a Trieste, con i sindaci Cisint, Felcaro e Ziberna nella parte degli spettatori. Così è chiaro che avverrà per gli Enti locali, con un modello ricopiato in maniera simile se non identica». Secondo Moretti, «sono proprio questi sindaci, per primi, che dovrebbero sostenere gli interessi del territorio. A parole sembrano leoni, peccato che alla prova dei fatti non sono stati più che docili e fedeli agnellini, succubi ai piedi di Fedriga e Roberti. Dovrebbero difendere i loro territori, ma invece difendono esclusivamente gli interessi dei propri partiti. Noi non staremo da quella parte».