ATER: Moretti (Pd), all’Isontino si toglie il direttore generale e diventa succube di Trieste 

ATER: Moretti (Pd), all’Isontino si toglie il direttore generale e diventa succube di Trieste 

 

23.07.19. «La riforma del sistema ATER massacra i territori, cancella l’Alto Friuli, penalizza l’isontino e accontenta una dozzina di persone che saranno nominate nei reintrodotti Consigli di Amministrazione». A dirlo è il consigliere regionale e segretario provinciale Pd, Diego Moretti, commentando la calendarizzazione del ddl n. 56 “Ordinamento delle Aziende territoriali per l’edilizia residenziale, nonché modifiche alla legge regionale 1/2016 in materia di edilizia residenziale pubblica”.

 «L’obiettivo è chiaro, si vogliono moltiplicare le poltrone, riportando i consigli di amministrazione al posto degli amministratori unici, per accontentare i soliti noti a discapito del territorio. Il tutto, fatto con il metodo che oramai contraddistingue la giunta Fedriga, un vero e proprio blitz eseguito in assoluto silenzio. Altro che l’ascolto tanto declamato: un passaggio in tutta fretta in commissione venerdì e nessun confronto con gli amministratori del territorio. Dicono di essersi dimenticati della scadenza dei direttori delle ATER così, per risolvere una loro colpevole omissione, utilizzano una procedura d’urgenza strumentale che rappresenta l’ennesimo sfregio al ruolo del Consiglio».

 Conclude Moretti, «questo disegno di legge uccide l’autonomia dell’ATER di Gorizia che, in cambio dello strapuntino del CdA (che a questo punto non conterà nulla), perderà il Direttore Generale e sarà completamente succube di Trieste. Siamo certi che la Giunta, domani, garantirà ai propri “amici” la presenza di loro rappresentanti nel CdA, un “contentino” che servirà solo a lavare le loro coscienze ma che dal punto di vista gestionale rappresenterà una pallida raffigurazione di quella che è sempre stata in questi anni l’autonomia dell’ATER isontina.Assistiamo, con questa Giunta regionale, alla costruzione di un vero e proprio poltronificio: passiamo da zero poltrone (attualmente i direttori generali sono dipendenti interni ATER), a 4 consigli di amministrazione con tre componenti scelti nella corte di Fedriga».

Enti locali: Moretti, 1.300 firme per rivendicare tutela isontino

Enti locali: Moretti, 1.300 firme per rivendicare tutela isontino

Consegnata petizione a Zanin. «Ora vedremo capacità di ascolto del cdx»

 

 

UDINE 04.06.19. «Dagli spezzatini o dalle annessioni annunciate sulla riforma degli enti locali, dopo quanto accaduto sulla Sanità, da Fedriga e dal centrodestra solo umiliazioni per il territorio isontino. Ora, sulla prossima, annunciata ma non ancora formalizzata, riforma delle autonomie locali, si dia ascolto vero alla voce di ben 1.300 persone che hanno sottoscritto la petizione per la tutela dell’Isontino». A dirlo è il consigliere regionale e segretario del Pd isontino Diego Moretti che oggi, insieme al presidente dell’assemblea provinciale del Pd di Gorizia Alessandro Zanella, ha consegnato al presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, una petizione con circa 1.300 firme per la tutela, la valorizzazione e l’unità del territorio isontino.

«Finora, dagli atteggiamenti e dalle dichiarazioni di intenti della Giunta e del centrodestra, non c’è stato nulla di positivo per il territorio isontino: passate le elezioni amministrative (tanto per non scontentare nessuno), come garantito dal centrodestra, la riforma degli enti locali dovrebbe arrivare nell’agenda dei lavori del Consiglio. Vedremo di quale ascolto sarà capace la maggioranza regionale e di come darà seguito o meno alle istanze espresse da un intero territorio». Infatti, come ha ricordato anche Zanella (primo firmatario della petizione), «questa è un’azione politica dove il Pd inizialmente ha avuto un ruolo propulsivo, per poi svilupparsi in maniera pressoché trasversale, esprimendo una volontà di tutto il territorio». I contenuti della petizione sono infatti presenti nelle singole mozioni votate dai 25 Consigli comunali dell’isontino in questi ultimi mesi: «speriamo che questo sia tenuto in considerazione dalla Giunta regionale e da tutto il centrodestra, trattandosi della volontà di un intero territorio espressa attraverso i massimi organi elettivi locali» ha sottolineato Moretti.

La petizione, chiede al presidente della Regione e a quello del Consiglio di:

intraprendere tutte le iniziative possibili atte a valorizzare e a tutelare i confini territoriali isontini, nonché il patrimonio e le identità espresse all’interno di quest’area dall’insieme dei suoi comuni;

Promuovere ogni iniziativa mirata a tutelare l’autonomia politica e amministrativa dell’Isontino;

Coinvolgere, nel processo di nuova identificazione dell’autonomia isontina, tutte le amministrazioni comunali dell’area isontina attraverso un approccio che parta dal basso e consideri le specificità economiche, linguistiche e amministrative dell’area interessata.

I sindaci isontini a Roberti «Non accettiamo decisioni prese sulla nostra testa»

I sindaci isontini a Roberti «Non accettiamo decisioni prese sulla nostra testa»

La rabbia dei primi cittadini non convocati al vertice sulla riforma degli enti locali. Sono pronti a manifestare con la fascia tricolore

Sindaci isontini sul piede di guerra. «Dall’assessore regionale Roberti uno sgarbo che va ben oltre la forma già discutibile: non accetteremo decisioni prese sulla nostra testa e siamo pronti a dimostrarglielo».

Il caso politico è servito, in vista della riunione convocata per lunedì a Monfalcone dall’assessore regionale alle Autonomie Locali Pierpaolo Roberti per discutere il futuro assetto del sistema Regione-enti locali, con particolare riguardo – ca va sans dire – proprio per le questioni riguardanti l’Isontino. Una riunione alla quale però sarebbero stati invitati solamente i sindaci di appena 7 comuni su 25 della provincia di Gorizia: quelli dei due centri più popolosi (Gorizia e Monfalcone), quelli dei due meno popolati (Dolegna del Collio e Doberdò), di San Floriano del Collio in rappresentanza della comunità di lingua slovena, ed infine i due primi cittadini delle municipalità che rappresentano il territorio in seno al Consiglio delle Autonomie Locali, Cormons e Grado. Un criterio che non è affatto piaciuto alla stragrande maggioranza dei sindaci dei comuni rimasti esclusi dal “vertice”, già preoccupati dal temuto smembramento della provincia e dalla possibile “annessione” a Trieste, e ora spiazzati da quello che definiscono un vero e proprio sgarbo istituzionale. Si sono ritrovati ieri in municipio a Gradisca non solo per esprimere contrarietà al metodo adottato dall’esponente della giunta Fedriga («sconcertati» e «basiti» i due aggettivi più utilizzati) ma per annunciare un’immediata e clamorosa controffensiva se la situazione non rientrerà nelle prossime 24 ore: «A quell’incontro siamo pronti a recarci ugualmente, con tanto di fascia tricolore». «Dell’incontro di Monfalcone – hanno spiegato due dei portavoce della “levata di scudi”, Linda Tomasinsig per Gradisca e Davide Furlan per Romans – i sindaci della Destra Isonzo sono stati informati grazie alla correttezza istituzionale del primo cittadino di Cormons, Roberto Felcaro. Addirittura all’oscuro di tutto invece quelli della Sinistra Isonzo». «Un atteggiamento intollerabile – fanno eco il sindaco di Staranzano, Riccardo Marchesan, e di Savogna Alenka Florenin – da parte di chi a parole aveva assicurato di voler coinvolgere tutti i comuni nella concertazione sul futuro del territorio. Non siamo ancora entrati nel merito di una riforma di cui non si sa nulla, che già manca il rispetto per i cittadini e dei loro rappresentanti: non certo un grande inizio». Presente al “patto fra i sindaci” di Gradisca anche il primo cittadino di Grado, Dario Raugna che – pur formalmente invitato da Roberti – preannuncia di essere pronto a rimanere fuori dal summit per solidarietà ai colleghi. «La sede istituzionale per un incontro tanto delicato è la Regione, o al limite Gorizia in quanto capoluogo – argomenta Raugna -. E forse proprio dal sindaco Ziberna ci saremmo attesi, e ci attendiamo ancora, un salto di qualità e di personalità».
Grim: “Dal 2013 ad oggi abbiamo fatto uscire il F.V.G. dall’angolo”

Grim: “Dal 2013 ad oggi abbiamo fatto uscire il F.V.G. dall’angolo”

Valorizzare al massimo e con orgoglio gli importanti risultati che il centrosinistra e il Partito Democratico hanno conseguito al governo della Regione. Da qui parte l’iniziativa regionale che si svolge oggi a Udine “LE COSE FATTE”. Per ricordare l’importanza dell’iniziativa e il contesto politico nel quale essa si pone, pubblichiamo la lettera della segretaria regionale Antonella Grim agli iscritti:

Care iscritte, cari iscritti

Stasera con molti di voi ci vedremo all’Hotel Astoria, a Udine, in occasione di un evento importante, che rappresenta un punto sia di arrivo che di partenza per il nostro partito. Oggi ci troveremo per fare il punto sulle cose realizzate in questi anni al governo della regione, ma anche per gettare le basi per i prossimi anni.
Dal 2013 ad oggi abbiamo fatto uscire il Friuli Venezia Giulia dall’angolo, lavorando con determinazione per ridare centralità alla nostra regione. E i risultati si vedono: nelle infrastrutture, nei collegamenti, nel turismo, nella portualità, nel rilancio del nostro sistema produttivo. La nostra idea di Fvg è quella di una piattaforma integrata, all’interno della quale tutti i territori, ognuno con la propria storia, identità e vocazione, possano muoversi in modo armonico e in sincronia. Abbiamo realizzato riforme importanti, forse impopolari, ma non potevamo non farlo: tra una scelta difficile e una non scelta,abbiamo optato senza dubbi per la prima. Certo che ogni percorso complicato porta con sé errori e lungaggini, sbavature e fatica. Ma ciò non significa dover mollare, anzi. Significa piuttosto usare ogni strumento possibile per procedere meglio, con più forza, rimediando agli errori e raccogliendo nuove idee.
Ecco, il senso dell’incontro di stasera – e di quelli che seguiranno nei diversi territori – è proprio questo: confrontarci su quanto fatto e rilanciare il percorso con la forza delle proposte. Assieme a noi (la presidente Serracchiani, assessori, consiglieri regionali, dirigenti del partito e tanti di voi) ci saranno anche alcuni nomi di prestigio del sistema produttivo Fvg, che racconteranno in modo concreto le ripercussioni positive delle azioni messe in campo dalla Regione in questi anni.
Rivendichiamo con orgoglio ciò che abbiamo saputo fare. Valorizziamoci.
Sono passati pochi giorni dalle amministrative, che non sono state un fallimento totale, come i media hanno narrato. E’ vero che nessuno di noi ha brindato, ma cerchiamo di analizzare tutta la situazione in modo oggettivo. Leggiamo tutto, perché non tutto è da buttare, anzi. Anche in Friuli Venezia Giulia, dove certamente alcune sconfitte bruciano, ma non vanno dimenticate le vittorie in comuni di peso come Cervignano, Lignano, Maniago, Azzano Decimo, San Canzian.
Quando parliamo di noi, ricordiamoci in che periodo stiamo governando. Siamo bravissimi ad analizzare in modo chirurgico ciò che non va (che ovviamente esiste e che nessuno vuole nascondere), ma prendiamo anche piena consapevolezza del lavoro svolto sin qui: abbiamo messo in campo, sia a livello nazionale che regionale, riforme importanti per rispondere ai problemi dell’oggi con strumenti nuovi, che sono però difficili da gestire e da spiegare alla gente. Parliamoci chiaro: le risorse sono sempre meno, i problemi invece aumentano e sono diversi da quelli di qualche anno fa. Bisogna uscirne in qualche modo e trovare la quadra è difficile; ma questo è il tempo delle scelte, anche forti. E noi – su questo non ho dubbi – le abbiamo fatte, eccome.
Fondamentale poi è fare il massimo per ritrovare il senso profondo della nostra comunità e delle ragioni dell’unità. Basta guerriglie interne. Siamo una grande comunità politica, uniamo le forze contro populisti e demagoghi, che sono i veri nemici. La sinistra deve smettere di costruirsi il nemico in casa: l’avversario è fuori. E’ il centrodestra, sono i grillini.
Confronto, umiltà, ascolto, condivisione. Facciamo leva su questo per affrontare i prossimi mesi, anche in vista degli appuntamenti elettorali del prossimo anno. Alcuni di voi credo sapranno che da qualche settimana il segretario del Pd provinciale di Udine, Roberto Pascolat, ed io, abbiamo iniziato una serie di incontri nei circoli raggruppati per Uti. Serate con dibattiti anche di tre ore; è una discussione vera, onesta. In queste settimane, girando sui territori, mi sono resa conto che a volte abbiamo sbagliato – e dovremo farci carico delle proposte che ci stanno giungendo dai nostri amministratori, dai nostri dirigenti territoriali per migliorare e cambiare rotta laddove serve – che altre volte non abbiamo spiegato a sufficienza, che in alcuni casi le cose buone fatte in questi anni la gente manco le conosce. Ed è per questo che dobbiamo continuare ad andare tra la gente, di più. Noi siamo questo. Lo siamo ancora.
Antonella Grim
7 luglio 2017

L’Assemblea provinciale del PD: coordinare tutte le forze progressiste, democratiche e civiche isontine

L’Assemblea provinciale del PD isontino, nella sua ultima assemblea di martedì scorso 4 luglio, ha approvato l’ordine del giorno proposta dal Segretario provinciale Marco Rossi per giungere ad un coordinamento tra tutte le forze progressiste, democratiche, civiche isontine, a fronte dell’iniziativa politica del centrodestra che si caratterizza per la netta volontà di non condividere le scelte con gli altri Comuni, in una logica di localismo e divisione anziché di integrazione e collaborazione fra i territori.

Di seguito il testo dell’Ordine del giorno approvato all’unanimità dai delegati presenti:

I risultati elettorali degli ultimi due anni hanno profondamente mutato il quadro politico nel territorio isontino. Ciò determina un sostanziale arretramento delle posizioni del PD e della sua capacità di incidere sulla direzione politica del territorio: un ruolo che in passato è stato possibile svolgere grazie all’uniforme colore politico di molte amministrazioni.
Anzi, l’iniziativa politica delle amministrazioni a guida centrodestra si caratterizza per la netta volontà di non condividere le scelte con gli altri Comuni, in una logica di localismo e divisione anziché di integrazione e collaborazione fra i territori.
Per queste ragioni, l’Assemblea provinciale del PD, consapevole del mutato quadro politico e della necessità di rafforzare il campo delle amministrazioni civiche e di centrosinistra che si oppongono a questa visione, non da ultimo con un documento sottoscritto da 18 sindaci isontini in opposizione alla politica del Centrodestra sulle partecipate isontine,
– DÀ MANDATO alla Segreteria in coordinamento con gli amministratori locali, di sviluppare entro settembre un’iniziativa politica per favorire la nascita di un coordinamento tra tutte le forze
progressiste, democratiche e civiche isontine, che siano in maggioranza o all’opposizione, favorendo in questo modo la costituzione di un più ampio campo democratico nel nostro territorio.
– Tale obiettivo potrà essere raggiunto con un coordinamento che va oltre i confini degli amministratori iscritti al PD, e con la stesura di un Manifesto programmatico condiviso tra tutte le
liste civiche, democratiche e progressiste che vorranno partecipare alla sua formulazione.

APPROVATO ALL’UNANIMITA’
Gradisca d’Isonzo, 4 luglio 2017