Sulla querelle relativa alla città metropolitana di Trieste interviene il Partito democratico isontino, per bocca del suo segretario provinciale, Marco Rossi: «Se vera discussione dev’essere, lo sia a livello regionale. Perché se la questione si risolve in una disputa triestina è una cosa, se però si è sinceri nel sostenere che la Città metropolitana vorrebbe essere un’opportunità per tutta la Regione, allora forse il luogo dove discuterne è proprio la Regione», spiega senza mezzi termini Rossi. Il segretario del Pd isontino è preoccupato anche per la spaccatura che la discussione rischia di creare nella Regione: «Si sbaglia quando si pensa alla Regione in termini bipolari, cosa che troppi fanno sia a Udine che a Trieste: la Regione e il nostro statuto di autonomia, che è stato anche e soprattutto un volano di sviluppo economico e sociale, si rafforzano se si pensa in chiave unitaria, anzi magari guardando oltre confine ad una grande macroregione. Se invece ragioniamo per piccoli campanili rischiamo di ripiegarci in un dibattito autoreferenziale, magari alimentato da voglia di visibilità e nulla di più.».
Il segretario del Partito Democratico isontino riconosce però il ruolo del capoluogo giuliano: «Si sbaglia certamente quando non si riconosce il valore di Trieste, l’unica città di dimensione “nazionale” che abbiamo, come una ricchezza per l’intera Regione. Se Trieste ha problematiche particolari, è giusto trovarne una soluzione ma, come ripeto, fino ad oggi chi vive oltre i confini di Trieste ha visto un dibattito molto autoreferenziale, non proprio di un grande capoluogo, forse solo una volontà di tornare grandi: ma il ventunesimo secolo è un’altra cosa».
«Fino ad oggi, peraltro, solo la Regione ha impostato una politica che guarda all’intero territorio regionale inquadrando il capoluogo come fulcro di una rete di infrastrutture e servizi: cosa che mi spinge a dire che la vera città metropolitana c’è già ed è la Regione».