dal “PICCOLO” del giovedì 31 marzo
Una specialità transnazionale: un circolo del Pse in regione. La recente decisione da parte del governo di Lubiana di smantellare il filo spinato, che avrebbe dovuto bloccare il presunto flusso di rifugiati, è sintomatica della confusa politica estera di diverse Nazioni europee su questo tema internazionale epocale. Dimostra inoltre come la manifestazione di contrarietà a tale misura, che avevamo organizzato come amministratori locali della Provincia di Gorizia, avesse colto l’assurdità di un tale simbolo di divisione sia in termini di efficacia ma soprattutto in termini di incoerenza rispetto al diritto all’asilo e all’ etica civile europea. E’ l’Europa dei popoli che oggi deve richiamare le Nazioni e i partiti europei alla coerenza con i principi di solidarietà e unitarietà d’azione per i quali l’Europa si è unita e inviare un messaggio forte e chiaro al parlamento europeo. E’ necessaria una nuova stagione di azione civile e politica che, oltre che con le Istituzioni civili, si esprima attraverso i partiti. E’ necessario fare arrivare in particolare al Partito Socialista Europeo un indirizzo dalla base dell’elettorato europeo progressista che impegni più efficacemente l’azione politica estera europea in senso unitario, democratico e solidaristico. E’ necessario avere, non solo più unitarietà e coerenza d’intenti e di azioni da parte di tutti i rappresentanti dei partiti nazionali rappresentati nel Pse, ma anche maggiore coordinamento a partire dalla base elettorale di rappresentanza . A tale fine è necessario che oltre alla Regione Fvg e alle Istituzioni democratiche , che stanno promuovendo politiche di solidarietà e accoglienza, anche sul nostro territorio regionale si crei una presenza significativa ed efficace di rappresentanza diretta del Pse. Un Circolo del Pse, un luogo cioè permanente di incontro e scambio di opinioni per coordinare proposte e politiche da trasmettere come contributo al dibattito politico europeo. Un Circolo Pse del quale facciano parte rappresentanti di tutti i partiti nazionali democratici: del Friuli Venezia Giulia e delle regioni confinanti austriache, slovene, croate, bosniache, montenegrine e serbe. Il nostro territorio ha da sempre una vocazione istituzionale e politica transnazionale e questo rappresenta un forte valore nel territorio europeo. E’ necessario che questa vocazione e realtà culturale, linguistica e politica transfrontaliera possa oggi mettersi in campo con nuova forza per assolvere un ruolo di interesse europeo e di valenza internazionale. In questo “luogo” internazionale di confronto politico sarà necessario definire un progetto organico complessivo, che metta assieme e a sistema le potenzialità di un territorio, e per elaborarlo è necessario organizzare occasioni di incontro e confronto, sia a livello istituzionale (Governo, Regione …) sia a livello politico. Come ha evidenziato anche Giorgio Rossetti in un suo recente intervento: «Oggi che non solo la revisione dei trattati è avvenuta,ma nuovi equilibri internazionali si sono affermati, la specialità della Regione Fvg potrebbe dispiegare tutte le sue potenzialità in presenza di un progetto organico che faccia leva proprio sul ruolo internazionale del Fvg. Per quasi mezzo secolo – dal 1945 al 1990 – la regione Fvg è stata oggetto di attenzione e di interventi legislativi e finanziari dei Governi nazionali fondamentalmente perché la sua collocazione, ad una frontiera di sistema, costituiva un problema sensibile dal punto di vista internazionale. ” Oggi lo può essere ancora, in funzione collaborativa e transnazionale, per esprimere una politica europea di ampio respiro democratico e internazionale che rappresenterebbe inoltre il rinnovamento e la riaffermazione delle ragioni originarie della specialità dello statuto di autonomia della nostra regione e di un intero territorio euro regionale.
Elisabetta Pian – Sindaco di Sagrado