La ricetta Delrio: «I dem ripartano dai territori»

La ricetta Delrio: «I dem ripartano dai territori»

 

MONFALCONE. Ripartire dai territori. Da Monfalcone, una «scelta non casuale», ha affermato l’onorevole Debora Serracchiani. L’iniziativa del Pd di ieri sera al Kinemax ha rilanciato la politica del «dare risposte» e che «cerca una comunità che vuole ritrovare se stessa e crescere», rispetto ad «un tweet o un post di propaganda».

 

A due anni dal voto amministrativo, Serracchiani ha lanciato una «iniziativa su Monfalcone», assieme alla capogruppo consiliare dem Lucia Giurissa. «Qui è saltato il sistema sociale», ha aggiunto facendo riferimento alla giunta del sindaco Anna Maria Cisint. Il consigliere regionale Diego Moretti ha aperto l’incontro rivolgendo al capogruppo Pd della Camera, Graziano Delrio, «l’istanza di un partito radicato nel territorio e federale, un territorio di confine che ha fatto dell’apertura un punto di forza».

E se il sindaco di Romans, Davide Furlan, ha sottolineato che «l’Isontino è sempre stato amministrato bene», e «le buone azioni dei sindaci ora sono state messe in discussione per questioni meramente di speculazione politica» («amministrazioni come quella di Cisint stanno facendo grandi danni»), battendo sulla riforma degli enti locali appena approvata in Consiglio regionale che «metterà in ginocchio i Comuni più piccoli creando cittadini di serie A e di serie B», il segretario regionale Cristiano Shaurli ha osservato: «In agosto è cambiato tutto, abbiamo rimesso i piedi in Europa. Dobbiamo aiutarci a superare la sconfitta dolorosa, a Monfalcone e in Regione. Bisogna rilanciare la nostra proposta. Tenere insieme Europa, territori e l’orgoglio del Pd rappresenta la nostra sfida».Delrio ha spiegato «cosa succede a Roma». Il Governo «ha recuperato 7 dei 20 miliardi di interessi sul debito pubblico causati dallo spread grazie al “signor chiacchierone” (Salvini, ndr). Ora l’Europa pensa che abbiamo una classe dirigente seria». Ha parlato della manovra economica: «Abbiamo abbassato le tasse per 26 miliardi, 23 dell’Iva e 3 a favore dei lavoratori. E noi con la tassa su plastica, zuccheri, auto aziendali per 2 miliardi siamo passati come quelli della manovra delle tasse». Ha citato «gli investimenti sbloccati, come per il porto di Trieste», durante la guida centrosinistra. E la «crescita del Pil di oltre l’1,7%». Insomma, «in agosto l’Italia è stata lasciata in mutande. Il problema erano le navi da tenere lontane dai porti. Una coltre di propaganda e di alterazione della verità preoccupante, per questo siamo andati al Governo. E io voglio ripartire dai territori» da Il Piccolo 22/11/2019

Il Pd presenta le sue proposte alla Conferenza sull’amianto

Il Pd presenta le sue proposte alla Conferenza sull’amianto

COMUNICATO pubblicato su IL PICCOLO  16/11/2019

“Alla vigilia dell’ottava Conferenza regionale amianto che Monfalcone ospiterà lunedì, dalle 9, nel suo teatro Comunale il Pd isontino e regionale hanno varato un documento per riportare al centro dell’attenzione del governo regionale e nazionale e del Parlamento la gestione sanitaria, ambientale e previdenziale di quello che rimane per il territorio un dramma sociale. Il documento, sottoscritto anche da nove sindaci di centrosinistra dell’Isontino, propone alla Regione, cui ieri il capogruppo dem in Consiglio regionale Diego Moretti ha riconosciuto il rifinanziamento delle azioni già avviate per le bonifiche, di potenziare il ruolo del Centro regionale unico amianto, definire le regole per la microraccolta dei materiali contenenti amianto, farsi parte attiva nella ricerca e nella sostituzione delle tubature idriche in cemento amianto in tutto il Friuli Venezia Giulia.Alla Regione i dem chiedono, però, anche di prevedere un piano di monitoraggio ed eventuale smaltimento delle Fibre artificiali vetrose, in modo da evitare in futuro esperienze simili a quelle dell’amianto.«Al Governo domandiamo invece di rimettere al centro dell’agenda politica la redazione del Testo unico amianto – ha aggiunto Moretti – e di prevedere che l’Inail gestisca un fondo permanente dedicato alle bonifiche dell’amianto negli edifici pubblici. Dal Parlamento vorremmo l’impegno a discutere le tre proposte di legge presentate dal Pd in materia di riconoscimento dei benefici previdenziali agli esposti, anche a quelli che lo sono stati nelle Forze armate, forze di polizia e nel corpo dei Vigili del fuoco».Moretti ha presentato ieri il documento assieme alla referente regionale del Partito democratico per il settore, Sara Vito, e a quello per il partito isontino, Paolo Fogar. -La. Bl.”

 

VIII CONFERENZA REGIONALE AMIANTO: LE RICHIESTE DEL PD ISONTINO E DI QUELLO REGIONALE ALLE ISTITUZIONI REGIONALI E NAZIONALI

VIII CONFERENZA REGIONALE AMIANTO: LE RICHIESTE DEL PD ISONTINO E DI QUELLO REGIONALE ALLE ISTITUZIONI REGIONALI E NAZIONALI

In occasione della Conferenza regionale dell’amianto prevista a Monfalcone per il prossimo 18 novembre, il Partito Democratico isontino e regionale, da sempre in prima linea con i propri rappresentanti politici e istituzionali, propone il presente documento, che vuole essere un contributo in vista di tale appuntamento.

Crediamo che su un tema così sensibile per il nostro territorio e sul quale pendono significativi procedimenti giudiziari – che devono fare il loro corso – non ci possono né devono essere strumentalizzazioni politiche, annunci roboanti o “muri” politici e territoriali, perché il tema interessa tutto il territorio regionale.

Il Friuli Venezia Giulia, sul piano giuridico e normativo, non è certamente all’anno zero: nel corso degli anni la normativa regionale e la sua applicazione hanno visto un costante aggiornamento ed un crescendo progressivo, che ha raggiunto il suo periodo più importante nel quinquennio 2013-2018 a guida centrosinistra, periodo nel quale l’Amministrazione regionale si è anche costituita parte civile nei processi amianto-ter (2016) e amianto-quater (2018).

Di seguito, vogliamo riepilogare le principali norme che caratterizzano l’azione della Regione FVG su tale materia:

– con la legge regionale n. 22/2001 (“Disposizioni in materia di sorveglianza, prevenzione e informazioni delle situazioni da rischio amianto e interventi regionali ad esso correlati”) oltre a promuovere tutta una serie di azioni (sorveglianza delle situazioni di rischio amianto, coordinamento dell’operato dei soggetti che si occupano di vigilanza e controllo, attuazione delle azioni di prevenzione delle malattie legate all’amianto per gli esposti e i loro familiari, promozione della ricerca clinica e sostegno alle persone affette da malattie professionali), è stata istituita la Commissione regionale sull’amianto. Si tratta di una norma che, con i successivi Regolamenti applicativi, ha istituito il Registro regionale esposti (attualmente gli iscritti sono più di 11mila), i piani di sorveglianza per gli ex esposti e ha previsto l’istituzione, per gli stessi, del tesserino sanitario che permette oggi da parte del Servizio Sanitario Regionale la presa in carico della persona e ne segue i percorsi clinici e di monitoraggio;

– con la delibera di Giunta regionale n. 1195/2012 – che ha fatto seguito ad un ordine del giorno del centro-sinistra accolto dall’esecutivo dell’epoca – sono state attribuite all’ASS n. 2 “isontina” funzioni di rilevanza regionale e di coordinamento in tema di tutela della salute e della sicurezza ed è stato costituito presso l’Ospedale di San Polo a Monfalcone il Centro Regionale Unico Amianto (CRUA), Struttura Operativa Complessa (SOC), dotato sulla carta di una propria autonoma organizzazione, ma che necessita di azioni di rinforzo sul piano delle risorse umane e la sua valorizzazione (attraverso la definizione di un suo ruolo regionale) concrete;

– attraverso distinte convenzioni con ARPA FVG del 2006 e 2007, è stata fatta la mappatura degli edifici pubblici e dei locali aperti al pubblico, definendo nel 2013 – con la legge regionale n. 23/2013 – la mappatura del proprio patrimonio immobiliare;

. nel 2014 e 2015 la Regione ha aperto, per la prima volta, dei canali contributivi per i Comuni, poi nel 2017 ampliati a favore di privati cittadini e delle aziende, per lo smaltimento dell’amianto dai propri edifici e capannoni;

. con la legge regionale n. 34/2017 è stato formalmente istituito l’Archivio regionale amianto ed è stata introdotta la microraccolta e la raccolta in proprio dei materiali contenente amianto sul territorio, con l’obbiettivo di contrastare il fenomeno dell’abbandono indiscriminato sul territorio. Proprio per tale ragione, auspichiamo la sollecita emanazione del relativo Regolamento applicativo contenente le Linee guida sulla microraccolta;

– con la legge di stabilità 2018 (l.r. n. 45/2017) è stato previsto uno specifico canale contributivo per i Comuni in caso di interventi sostitutivi di rimozione dell’amianto da edifici o manufatti di proprietà privata, nel caso di inottemperanza di ordinanze contingibili e urgenti;

– con la delibera di Giunta regionale n. 743 del 21/3/2018 vi è stata l’approvazione del Piano regionale amianto, tuttora vigente e da applicare in gran parte dei suoi aspetti.

Tutte queste, iniziative portate avanti dall’attuale Amministrazione Regionale e per le quali auspichiamo dal 2020 un aumento degli stanziamenti previsti a bilancio per tali canali di finanziamento.

Accanto a tali iniziative, in applicazione del generale principio di precauzione, a livello di azioni sul territorio, va ricordato in particolare come l’ATO Orientale Goriziano ha previsto con la delibera dell’Assemblea d’Ambito del 2016 nel proprio Piano d’investimenti la sostituzione delle tubature in amianto presenti nel territorio di competenza, attività già iniziata e completata in diverse realtà locali e tuttora in corso.

Sul tema, proponiamo che la Regione si faccia promotrice, nei confronti dell’Autorità Unica per i Servizi Idrici e i Rifiuti (AUSIR) e degli stessi ambiti territoriali (compatibilmente con la bancabilità dei Piani degli stessi), dell’estensione di tali interventi su tutto il territorio regionale.

Se l’amianto, come minerale naturale dal forte potere isolante, è fuori legge in Italia per l’impiego lavorativo e per il suo utilizzo dal 1992, la sua sostituzione con le fibre artificiali vetrose (FAV), considerato l’alto livello di diffusione e utilizzo delle stesse, rappresenta comunque una possibile fonte di pericolo.

Sull’utilizzo delle FAV, la Conferenza Stato Regioni e l’INAIL – rispettivamente nel 2015 e 2016 – hanno redatto linee guida sulle modalità di utilizzo di tale materiale e, proponendo un “patto generazionale”, anche sull’utilizzo dei nuovi prodotti sostitutivi come le fibre artificiali vetrose.

In questo contesto, vanno riprese ed attuate le indicazioni emerse nel Convegno dell’aprile 2017 sulle Fibre Artificiali Vetrose organizzato dall’assessorato regionale all’ambiente proprio a Monfalcone.

Per questi motivi, il Partito Democratico ritiene doveroso mantenere alta l’attenzione sul problema amianto su tutto il territorio regionale e nell’isontino, su un fenomeno che sta registrando un’altissima incidenza delle malattie asbesto correlate (placche pleuriche e mesotelioma pleurico su tutte) e quindi di malattie professionali legate a tale patologia (i dati degli ultimi cinque anni parlano per l’isontino di un migliaio di nuovi casi), che colpiscono in particolare il nostro territorio e, in misura minora, la bassa friulana, a causa del massiccio utilizzo dell’amianto e dall’esposizione allo stesso dei lavoratori, per la maggior parte collegati ai Cantieri navali.

Si tratta di un vero e proprio dramma sociale per la popolazione e le famiglie: sottolineiamo quindi l’importanza di trattare in modo organico e sinergico i vari aspetti del problema, dalla mappatura dei siti, alla sorveglianza e la prevenzione sanitaria, alla dignità nell’assistenza medica e psicologica agli ex esposti, ai malati e loro familiari, allo smaltimento del materiale, alle bonifiche e le informazioni ai cittadini, per finire alla formazione degli operatori, tutte azioni previste dal Piano Nazionale Amianto del 2013.

Fondamentale in questo senso è il ruolo che può svolgere il CRUA di San Polo: all’interno della di quanto già previsto (ma non completamente attuato) con la Delibera di Giunta del 2012 e in applicazione della valenza regionale del Centro – promessa in più occasioni dal Presidente Fedriga e dall’assessore alla Sanità Riccardi – al CRUA vanno dedicate risorse finanziarie e personale, un’autonomia finanziaria specifica (legata ad esempio all’utilizzo di fonti di finanziamento derivate da progettualità europee o da bandi ministeriali), oltre che una continua collaborazione informativa con gli Atenei regionali e la stessa Commissione Regionale Amianto.

Non solo: all’interno dell’attività dello stesso GECT GO – che sulla sanità ha specifiche linee di intervento – il CRUA potrebbe diventare un centro di valenza transfrontaliera per la sorveglianza degli esposti amianto anche d’oltreconfine.

Sulla base delle suddette considerazioni, chiediamo alla Regione e alle istituzioni competenti risposte concrete su alcune questioni per noi fondamentali:

. 1) alla Regione, la predisposizione di un piano pluriennale di verifica e monitoraggio sulla presenza delle FAV negli edifici pubblici, a partire da quelli scolastici;

. 2) alla Regione, la conferma per il CRUA degli impegni circa un ruolo di livello regionale che, grazie a precise proposte ed azioni del Partito Democratico isontino e regionale, la Giunta si è assunta pubblicamente in più occasioni. Impegni che non potranno trovare conferma a partire già dalla programmazione sanitaria che sarà definita dalla Giunta regionale non appena approvato (a inizio dicembre) il disegno di legge n. 70 di riforma sanitaria;

. 3) alla Regione, il mantenimento dell’ambulatorio del CRUA di Palmanova, riferimento (anche per l’attività di consulenza) per i cittadini della bassa friulana, permettendo così la sorveglianza sanitaria a tutti i soggetti residenti in tale territorio (centinaia sono stati infatti i lavoratori che hanno lavorato per le attività navalmeccaniche ed industriali del basso isontino). Allo stesso tempo, prevedere l’apertura di nuovi sportelli ambulatoriali anche negli altri territori della Regione oggi scoperti;

. 4) alla Regione, garantire la copertura finanziaria per nuove assunzioni – da parte dell’Azienda Sanitaria – a supporto del CRUA, di uno psicologo e/o psico-oncologo, esperto nell’assistenza psicologica e nella presa in carico degli esposti amianto e dei loro familiari;

. 5) alla Regione, attivare, secondo quanto previsto dal Piano regionale amianto del marzo 2018, l’affidamento da parte della DC Salute al CRUA (con il supporto dei competenti Servizi della Medicina del lavoro e il coinvolgimento dei Servizi di Prevenzione della Salute sui luoghi di lavoro e dell’INAIL) per la predisposizione di documentazione informativa circa i rischi per la salute e la sicurezza della popolazione e la gestione dei rifiuti contenenti FAV, individuando anche una prima proposta di protocollo e sorveglianza sanitaria  per i lavoratori esposti;

. 6) alla Regione, prevedere un Piano di monitoraggio ed eventuale rimozione delle FAV in tutti i luoghi pubblici, sulla base delle esperienze consolidate di Lombardia e Piemonte;

. 7) alla Regione, prevedere accordi di collaborazione con il sistema universitario regionale per progetti di ricerca nel campo medico-scientifico;

. 8) alla Regione, la promozione di un programma pluriennale di interventi di sostituzione delle tubature in cemento-amianto su tutto il territorio regionale;

. 9) alla Regione, in attuazione del Piano regionale Amianto, l’adozione del Regolamento per la definizione delle Linee guida per la microraccolta;

. 10) l’aumento, dal 2020, degli importi stanziati per lo smaltimento dell’amianto nelle singole linee di finanziamento (enti locali, privati, aziende);

. 11) al Governo, la previsione della gestione da parte dell’INAIL di un fondo nazionale permanente dedicato agli interventi di bonifica dell’amianto dagli edifici pubblici;

. 12) al Governo, di rimettere al centro dell’agenda politica nazionale l’approvazione di un Testo Unico Amianto, nella scorsa legislatura ad un punto avanzato di discussione;

. 13) al Parlamento, l’impegno a discutere quanto prima le tre proposte di legge presentate dal Partito Democratico nel corso dell’attuale legislatura su “disposizioni in favore del personale delle Forze Armate, delle Forze di Polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco che è stato o è esposto all’amianto”, “Disposizioni concernenti i benefici previdenziali in favore dei lavoratori che sono stati esposti all’amianto e i termini per l’accesso ai medesimi benefici”, nonché in materia di “Rideterminazione della prestazione assistenziale in favore dei malati di mesotelioma di origine non professionale o degli eredi, nonché integrazione delle prestazioni erogate negli anni dal 2015 al 2018”;

. 14) all’INAIL, come fatto dalla Regione in questi anni, ad investire sul territorio proprio sui temi della prevenzione dell’amianto l’importo dei risarcimenti ottenuti in sede giudiziale per la costituzione di parte civile.

Da ultimo, l’impegno del PD regionale e isontino ad intervenire sulla Commissione regionale amianto per prevederne una maggiore azione di coordinamento attraverso una specifica modifica legislativa, che il gruppo consiliare del PD si impegna a presentare in Consiglio regionale nelle prossime settimane.

per la Segreteria regionale e quella provinciale del PD Sara Vito – Diego Moretti

I sindaci di

Doberdò del Lago – Fabio Vizintin      

Gradisca d’Isonzo – Linda Tomasinsig

Grado – Dario Raugna                       

Romans d’Isonzo – Davide Furlan

Sagrado – Marco Vittori                     

San Canzian d’Isonzo – Claudio Fratta

Savogna d’Isonzo – Luca Pisk             

Staranzano – Riccardo Marchesan

Turriaco – Enrico Bullian

Monfalcone, 15 novembre 2019

CLASSE DEMOCRATICA: riprendono i corsi di formazione

CLASSE DEMOCRATICA: riprendono i corsi di formazione

Martedì prossimo 5 novembre riprende l’attività di Classe Democratica, la Scuola di formazione che come Partito Democratico isontino abbiamo istituito a luglio, rivolta in primis a neo-amministratori locali e persone che si avvicinano alla politica. La seconda sessione 2019 (divisa in tre incontri) inizierà martedì 5 con Davide Furlan – Sindaco di Romans d’Isonzo – che parlerà di Società Partecipate degli enti locali, proseguirà il 19 novembre con Mariagrazia Santoro – consigliere regionale – che si occuperà di Strumenti di pianificazione del territorio, e si concluderà il 3 dicembre con Sara Vito – Responsabile Ambiente del Partito regionale – che tratterà di Politiche Ambientali degli enti locali. Gli incontri si terranno tutti presso la Sala polifunzionale del Consorzio di Bonifica Pianura Isontina di Ronchi dei Legionari (via Duca d’Aosta) dalle 18,30 alle 20,00

“INCONTRIAMO E ASCOLTIAMO LE PERSONE”

“INCONTRIAMO E ASCOLTIAMO LE PERSONE”

Dal 3 al 6 ottobre saremo in 1000 piazze italiane per incontrare e ascoltare le persone.

Sul nostro territorio saremo presenti con iniziative, gazebo e banchetti. Scopri quando e qual è il posto più vicino a te: https://www.partitodemocratico.it/attiviamoci/    Sarà un’importante occasione per incontrarci e parlare.

C’è un’Italia più verde, dove l’economia può essere sostenibile. C’è un’Italia più giusta, dove ai lavoratori viene garantita una giusta retribuzione. C’è un’Italia più competitiva, che investe in formazione. C’è un’Italia più bella, ma è ancora da costruire insieme.

Partecipa con il tuo entusiasmo, la tua passione, le tue idee. Per un nuovo Pd, utile per migliorare la vita delle persone e del nostro Paese.

VERSO LA CONFERENZA NAZIONALE DELLE DONNE DEMOCRATICHE

VERSO LA CONFERENZA NAZIONALE DELLE DONNE DEMOCRATICHE

MARTEDI 3 SETTEMBRE ore 18.00

SALA CONSORZIO DI BONIFICA – RONCHI DEI LEG. VIA ROMA, 58

Sono invitati a partecipare all’incontro sul MANIFESTO DELLE DONNE DEMOCRATICHE le iscritte e gli iscritti al PD, amministratori del PD e delle liste civiche di centro sinistra, associazioni e cittadini che si riconoscono nei valori del manifesto: “Liberare le risorse delle donne, straordinarie per quantità e differenti per qualità, genera la più potente trasformazione culturale, sociale, educativa, economica e politica per il Paese ……”

 

Prof di sinistra “sotto osservazione”
Sindacati in rivolta. I Cobas: sciopero

Prof di sinistra “sotto osservazione”
Sindacati in rivolta. I Cobas: sciopero

Sul monitoraggio della politica a scuola affidato al garante per i minori e annunciato per settembre dal sindaco di Monfalcone Anna Cisint c’è ora anche la minaccia di sciopero. La firmano i Cobas Scuola del Fvg, «sconcertati» dall’ipotesi «sportello riservato d’ascolto destinato ad accogliere le lamentele contro i prof troppo politicizzati e di sinistra». Se arriverà, si legge in una nota, «ci riserviamo di valutare lo stato d’agitazione per arrivare se necessario a proclamare anche uno sciopero interprovinciale». A intervenire sono anche Cgil, Cisl e Uil. Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil, e Adriano Zonta, segretario regionale di categoria, esprimono «solidarietà ai docenti e al personale delle scuole di Monfalcone colpiti dalle “liste di proscrizione” della sindaca Cisint». Nel mirino la «(dis)educazione alla delazione e la paradossale accusa di “fare politica” a scuola, con conseguente processo pubblico». All’attacco anche il confederale della Cgil Fvg Villiam Pezzetta: «Siamo di fronte a quella che non so se considerare una scivolata o il maldestro tentativo di fomentare una campagna basata sul nulla. Nessun caso concreto, solo l’ennesima crociata contro gli insegnanti comunisti, curiosamente scatenata a scuole chiuse». Maddalena Gissi, segretaria generale Cisl Scuola, boccia a sua volta la proposta: «Non spetta al garante dell’infanzia svolgere funzioni da minculpop, mentre esula certamente dai compiti di un amministratore locale attivare controlli sul comportamento degli insegnanti, ai quali andrebbero manifestati casomai rispetto e gratitudine per la generosità con cui svolgono il loro compito in condizioni che meriterebbero ben altra considerazione a livello sociale, normativo ed economico». Ugo Previti, segretario regionale della Uil Scuola, aggiunge: «Ognuno, privatamente, può avere le proprie idee ma la scuola è e deve essere libera, senza ideologie, anche di criticare le ordinanze del sindaco se è il caso. Se poi i docenti fanno politica in classe, i genitori e gli alunni hanno già tutti i mezzi per contestarli». A difendere Cisint è invece il Popolo della Famiglia di Monfalcone che denuncia «l’indottrinamento degli studenti» e promuove l’operazione-garante, «che permetterà di contrastare abusi e incongruenze a scuola».Il sindaco trova poi appoggio nel collega di Gorizia Rodolfo Ziberna: «Gli eccessi possono manifestarsi ovviamente sia in un senso che nell’altro, ma una certa propaganda attacca con “fake news” chiunque osi affrontare questi argomenti, come peraltro il dramma delle foibe e degli esuli. Pochi sanno, per esempio, quanto sia ostacolata da una parte del corpo docente la partecipazione degli studenti agli eventi legati al Giorno del ricordo».La diretta interessata, intanto, attacca ancora: «La sinistra è finita, altrimenti non si sarebbe accanita con tanta pochezza su un tema importante come quello della scuola. Evidentemente, dei giovani, le importa poco. Speriamo che la mia denuncia contribuisca a far terminare il dannoso regime della “palestra democratica” e a favorire il senso critico». Dal Pd ribatte il consigliere regionale Diego Moretti: «La retromarcia di Cisint conferma che abbiamo colpito nel segno, ma non basta ad abbassare la guardia su un tema delicatissimo e sul quale non ci possono essere compromessi. La stessa difesa del presidente Fedriga non ha nulla di culturale o di pensiero politico, ma è il solito slogan fatto per la sola ricerca e individuazione del nemico a tutti i costi».-

Pd: «Aria di regime» 
Ma Cisint tira dritto
 e Fedriga la blinda

Pd: «Aria di regime» 
Ma Cisint tira dritto
 e Fedriga la blinda

«La sinistra deve capire che è finita la sua dittatura, scuola compresa». Avesse mai avuto bisogno di un alleato nell’annunciato monitoraggio del presunto tifo per la sinistra di alcuni insegnanti, Anna Cisint lo trova comunque in fretta. A Cervia, alla festa della Lega Romagna, Massimiliano Fedriga, sul palco col sottosegretario ai Beni culturali Lucia Borgonzoni (che Matteo Salvini ha candidato al governo dell’Emilia Romagna), benedice la linea del sindaco di Monfalcone. Ma va anche oltre, con una dura polemica «sul vergognoso utilizzo politico dell’istruzione fatto dai mondi della sinistra». Il presidente della Regione interviene il giorno dopo l’annuncio di Cisint di voler affidare al garante per i diritti dell’infanzia e l’adolescenza di Monfalcone il compito di raccogliere i racconti di studenti e genitori su quanto accade in aula, viste le segnalazioni, una decina, su docenti critici con iniziative e comportamenti della Lega. «C’è un garante in Comune e si occuperà giustamente di verificare i casi in cui i professori utilizzano il loro ruolo in classe per fare politica», le parole del governatore, che poi aggiunge: «Finalmente c’è qualcuno che dice basta con l’uso di posizioni di potere, anche dentro la scuola, per portare avanti l’ideologia di sinistra. Solidarietà al sindaco di Monfalcone, che ha detto una cosa ovvia». Nella prima domenica agostana, con toni alti erano intanto arrivate le repliche dei dem. All’attacco con la senatrice Tatjana Rojc, che denuncia il «controllo invasivo» della Lega e la realizzazione nella città dei cantieri della «società illiberale di Orban e Salvini». Che bisogno ha un partito quotato verso il 40%, domanda Rojc, «di andare a scovare qualche insegnante che ha la colpa di dirsi antifascista, come fosse una bestemmia? La risposta è semplice: nessun regime tollera voci fuori dal coro, nemmeno minoritarie». Diego Moretti, consigliere regionale, rincara la dose: «La foga epuratrice ha individuato un altro nemico: adesso è il turno degli insegnanti “di sinistra”, colpevoli di non condividere l’opinione di governo e di esprimere liberamente le proprie opinioni. Siamo alle liste di proscrizione, da pubblicare sui social, tanto per creare le campagne d’odio care a Salvini e ai suoi sodali, grazie alla segnalazione anonima di studenti magari arrabbiati per un brutto voto. Solo nel Ventennio o nei regimi comunisti dell’Est Europa si sono visti atti del genere». L’ex parlamentare e dirigente scolastica Laura Fasiolo si dice invece «sbigottita» per i compiti che Cisint vorrebbe assegnare al garante per i diritti dell’infanzia e l’adolescenza: «Sarebbe una vera e propria ingerenza nel mondo della scuola, un novello siracusano Orecchio di Dionisio». «”Schedare” gli insegnanti di sinistra viola gli articoli 21 e 33 della Costituzione, insulta la dignità professionale di una intera categoria e dimentica che il sindaco non ha poteri di “intelligence” di alcun genere», fa eco Furio Honsell di Open, che annuncia un’interrogazione e una mozione sul tema in piazza Oberdan. Cisint, tuttavia, non cambia idea. Si dice innanzitutto pronta a portare in tribunale Selvaggia Lucarelli, l’opinionista e blogger che ha denunciato il tweet in cui si anticipa la campagna d’ascolto di genitori e ragazzi: «Ha deciso lei che avrei fatto liste di proscrizione di cui non ho mai parlato. Probabilmente la querelerò e i soldi che ricaverò li darò ai bambini maltrattati». Il sindaco ripropone quindi le sue considerazioni. «Stimo il corpo insegnante, ma la mia esperienza mi fa dire che il mondo della scuola così tanto neutrale non è. Io, da mamma, non sono per esempio d’accordo che un docente dica a mio figlio che i porti debbano essere aperti». Il riferimento è alle segnalazioni ricevute, una delle quali di un ragazzo «bullizzato» perché non di sinistra. «Non fare niente sarebbe gravemente sbagliato», insiste Cisint ribadendo che a settembre chiederà al garante di fornire il quadro della situazione. E, se emergeranno comportamenti ritenuti inadeguati alla professione di docente, «c’è la possibilità di riferire i fatti a ministero e Ufficio scolastico regionale». Il sindaco denuncia anche «il clima di odio e intimidazione che attraverso i social si è scatenato da quando la città ha deciso democraticamente di scegliere una strada diversa da un passato che i monfalconesi rifiutano. Delegittimazione non tollerabile in rete e nei bar, ma inammissibile se trasferita all’interno delle scuole. Chi ha perso ha un approccio che ha creato una situazione sempre più difficile. Qualcuno è pure un insegnante».–

Democratica parla dell’iniziativa “Scuola di sana e robusta costituzione”

Democratica parla dell’iniziativa “Scuola di sana e robusta costituzione”

Intervista su Democratica all’ex parlamentare Pd, per molti anni dirigente scolastica: “Dichiarazioni inquietanti, violati gli articoli 21 e 33 della Costituzione”

“È un comportamento che va contro la funzione del Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e che viola i principi sanciti dalla Costituzione”.
Laura Fasiolo, preside per una vita ed ex parlamentare goriziana del Pd non ha dubbi: l’annuncio della sindaca di Monfalcone di voler aprire un “punto di ascolto” per la delazioni contro gli insegnanti rei di professare “idee di sinistra”, è sbagliato e pericoloso.

La sindaca in pratica annuncia di voler affidare un compito di parte a un servizio pubblico: è lecito?
Quello che vorrebbe fare la sindaca, e cioè aprire un punto di ascolto sui docenti
Con pensiero ” divergente” dal suo rappresenta, uso un eufemismo, un’”ingerenza: nella vita della scuola e un implicito invito a delazioni.L’educazione al pensiero unico non è parte della scuola, che forma alla valutazione critica e responsabile, non è la palestra del pensiero unico. È aberrante questa visione distorsiva della figura e funzione del garante, davvero inaudita. Non solo vengono ignorati gli articoli 21 e 33 della Costituzione, sulla libertà di espressione e di insegnamento, una visione che deve essete rispettosa e garante del pluralismo culturale, ma attraverso la visione distorta della funzione del Garante si configura un’intimidazione ed una minaccia alla funzione formativa dell’intera scuola. Gli effetti delle dichiarazioni della sindaca sarebbero inquietanti: il Garante per l’infanzia e l’adolescenza dovrebbe occuparsi di ben altro e con assoluta indipendenza: dalle situazioni di difficoltà dei minori in famiglia, a situazioni di violenza, e di sfruttamento, lavoro minorile, bullismo, esclusione per motivi razziali, di genere, di religione, lingua ecc.

La sindaca continua a dire, oggi anche con il sostegno del governatore Fedriga, che la politica non deve entrare nella scuola, però addita solo gli insegnanti di sinistra…
È evidente che in questo modo intende garantire una certa parte politica. Non solo, ma se l’ordinanza fosse applicata la sindaca avrebbe anche il monopolio del tipo di informazione che si fa nella aule, quando l’educazione al pensiero critico è il primo compito di un docente. Nessuno vuole fare processi alle intenzioni, ma è un fatto che la sindaca stia esplicitando le sue molto chiaramente. Lei vorrebbe una specie di orecchio di Dioniso a vigilare, ma i compiti di vigilanza non spettano al Comune. In caso di eccessi le famiglie hanno tutti gli strumenti, possono rivolgersi al dirigente scolastico o agli uffici regionali, ma le posso dire che ho fatto la preside per una vita e le situazioni problematiche sono state rarissime.

Ma il Garante è obbligato ad applicare l’ordinanza?
Il Garante ha l’obbligo di svolgere il suo compito di garante senza sottostare a vincoli del Sindaco. Non possono nè debbono esserci Orecchi di Dionisio nella scuola luogo in cui nessuno può permettersi di fare la caccia alle streghe. Sarebbe molto grave se il Garante non esercitasse la sua funzione in totale autonomia e indipendenza o fosse in qualche misura anche lontanamente condizionato dal sindaco.
Ma torniamo al mondo reale…qui si sta straparlando. Nella Costituzione e in tutte le norme post fasciste la libertà di insegnamento è un principio assodato, un requisito basilare che nessuno, e men che meno un sindaco, può ignorare.. Dunque il Garante non potrà mai prestarsi a “libere interpretazioni” della sua funzione. E a maggior ragione considerato il fatto che il Garante per l’ infanzia e l’adolescenza è una figura super partes. Il fatto che a Monfalcone si fosse candidato in una lista civica a sostegno della sindaca, è un elemento che lo indurrà a maggior ragione al massimo rigore e alla doverosa distanza.
Su questa davvero sconcertante vicenda, che si presta a molti vulnus di costituzionalità, dovrebbe dire una parola in questo caso il ministro al quale chiediamo con forza di intervenire, e bene ha fatto il Pd a presentare un’interrogazione.

C’è chi ha avanzato il dubbio che quella della sindaca Cisint sia un anticipo di campagna elettorale in vista di una sua candidatura alla Regione. È così?
Potrebbe essere ragionevole. Le ambizioni di Cisint potrebbero essere quelle, qualora il governatore Fedriga ambisse a ruoli di governo nazionale. Non escludo che l’accelerazione della vocazione di rigore censorio del sindaco sia diretta a cavalcare un ruolo di leadership. Ma finché è sindaco si limiti a fare il sindaco, il sindaco di tutti, e nelle scuole lasci lo spazio a docenti e dirigenti o presidi che dir si voglia a cui compete la vigilanza e responsabilità. Quanto alla scuola si occupi dell’edilizia scolastica, dei servizi, dell’offerta formativa, di non lasciare indietro nessuno; né le mancano incombenze non risolte a cui far fronte, come i posti insufficienti per i bambini delle scuole dell’infanzia, nella stragrande maggioranza extracomunitari…altro che orecchi di Dionosio!

Visita in carcere Moretti – Cattarini – È necessario un aumento strutturale del personale

Visita in carcere Moretti – Cattarini – È necessario un aumento strutturale del personale

«La visita odierna alla Casa Circondariale di Gorizia ha dimostrato ancora una volta come gli operatori della Polizia Penitenziaria che gestiscono la struttura isontina siano davvero un’eccellenza del sistema penitenziario nazionale, pur rispetto alle ristrettezze di personale esistenti». Lo afferma il segretario provinciale e Consigliere regionale Pd, Diego Moretti dopo la visita al Casa Circondariale di via Barzellini, compiuta assieme a Riccardo Cattarini, esperto delle questioni di giustizia del PD provinciale. «La struttura isontina non vive la situazione sovraffollamento di altri carceri italiani: attualmente sono presenti ventiquattro reclusi, con una forte incidenza di detenuti italiani. Quello che però preoccupa maggiormente, sia per i servizi interni, sia per la gestione della sicurezza, è la carenza di organico della struttura goriziana, che vedrà solo entro la fine dell’anno un aumento di cinque unità per il personale della polizia penitenziaria. Questa boccata d’ossigeno, purtroppo, sarà del tutto temporanea, perché la pianta organica verrà nuovamente ridimensionata dai prossimi pensionamenti previsti nel corso del prossimo anno, tornando di fatto, alla situazione pregressa.

Questa penuria di risorse è maggiormente visibile in quelle che vengono definite come “le porte girevoli” cioè i momenti di accoglienza temporanei dei nuovi reclusi nelle ore più difficili della notte e nei fine settimana, dove il personale presente, già ridotto all’osso per la sorveglianza, viene caricato anche dei nuovi accessi e di tutte le procedure connesse. Ciò, pur in presenza di una norma che prevede l’utilizzo delle celle temporanee presso le strutture delle forze dell’ordine, che di fatto non è in alcun modo applicata». Continua il consigliere Dem «Le soluzioni proposte dagli operatori e che vorrei portare all’attenzione degli organi regionali e del Ministero competente sono essenzialmente due:

. la prima è l’aumento stabile per l’organico della struttura;

. la costruzione di celle temporanee di minima sicurezza nelle caserme delle forze dell’ordine di maggior dimensione del territorio, in modo da coprire gli accessi nei momenti di difficoltà per la Casa Circondariale.

Gli operatori ci segnalano, inoltre, un problema che potrebbe ricadere in futuro sulle strutture presenti nel nostro territorio nel momento in cui saranno effettivamente dismessi i penitenziari psichiatrici, in particolare che il peso di queste strutture ricada sugli istituti carcerari, andando ad a sovraccaricare quella che è la condizione dei penitenziari dal punto di vista di risorse e personale, aggravando ulteriormente la situazione sia per la mancanza di formazione degli operatori oltre che l’assenza di spazi adeguatamente strutturati per gestire questa tipologia di ospiti». Cattarini aggiunge «Nella scorsa legislatura si erano fatti grossi sforzi per rendere la politica della giustizia più simile a quella dei Paesi più avanzati, nei quali il carcere non è mai l’unica soluzione. Il Governo attuale, per ragioni di pura propaganda, sta tornando ad un sistema che vede il carcere come unica forma di intervento. Non è certo un progresso, è anzi un ritorno ai tempi in cui il nostro sistema carcerario era uno dei peggiori del mondo criticato da tutti, e che ci è costato anche sanzioni dall’Unione Europea».

«Chiediamo – concludono Moretti e Cattarini – che venga aperta una finestra su questo mondo da parte del Consiglio regionale e delle autorità ministeriali competenti, costituendo un tavolo di lavoro congiunto che possa nel più breve tempo possibile arrivare alla soluzione di quelle che sono delle problematiche importanti per operatori e detenuti perché il grado di civilizzazione di una società non si misura solo dalle sue opere d’arte e d’ingegneria ma anche dallo stato delle sue prigioni».