La sindaca di Gradisca d’Isonzo lancia l’allarme

La sindaca di Gradisca d’Isonzo lancia l’allarme

Centro per il rimpatrio a rischio. Covid-19 è arrivato anche qui”

Nella zona di confine di Gorizia, il coronavirus acuisce l’emergenza. La prima cittadina Linda Tomasinsig: “Nel Cpr non c’è abbastanza sorveglianza sanitaria. Niente regole per chi esce per decorrenza dei termini”
“Ho reso pubblico il caso del detenuto nigeriano trasferito dal carcere di Cremona nel “nostro” Centro per il rimpatrio, e risultato poi positivo al Covid-19. A un sindaco spetta vederci chiaro e tutelare il diritto alla salute di tutti, dei cittadini, dei lavoratori e dei reclusi”. Linda Tomasinsig è la sindaca di Gradisca d’Isonzo, democratica, 45 anni, biologa. Ha denunciato in un post su Facebook una situazione che rischia di diventare fuori controllo, quella dei due centri di Gradisca, il Cpr dove si trattengono gli immigrati irregolari in vista dell’espulsione e il Cara, per i richiedenti asilo. Ha scritto una lettera ai ministri dell’Interno Luciana Lamorgese e della Salute, Roberto Speranza, al prefetto di Gorizia Massimo Marchesiello e al governatore del Friuli, Massimiliano Fedriga. Il Cpr di Gradisca è anche oggetto di un’interrogazione parlamentare del deputato Riccardo Magi di +Europa. Nella zona di confine di Gorizia, il coronavirus acuisce l’emergenza.

Sindaca Tomasinsig, il Cpr è un’emergenza nell’emergenza?
“Dove c’è promiscuità la situazione si aggrava, è evidente. Ma soprattutto io ho chiesto e chiedo che il livello di sicurezza dal punto di vista sanitario del Cpr sia massimo. E poi va affrontato dal governo il problema delle uscite dal Cpr per decorrenza dei termini, come è accaduto nelle settimane passate, perché anche lì le cose finiscono fuori controllo”.

Ma i rifugiati e i richiedenti asilo non saranno messi in mezzo alla strada, anche se il tempo di permanenza nei centri ad hoc è scaduto.
“Così sembra. Il mio allarme infatti è per il Centro di espulsione degli  irregolari, il Cpr, che attualmente ha 45 reclusi e vi lavorano decine di persone”

Cosa è successo esattamente nel Cpr di Gradisca?
“Da dicembre è stato aperto questo Centro per il rimpatrio. Qui peraltro a gennaio è morto un detenuto ed è stata aperta un’inchiesta. Ci sono state rivolte, tentativi di suicidio, atti di autolesionismo. La tensione è alta. E nelle scorse settimane dal carcere di Cremona è stato trasferito un detenuto nigeriano, in attesa appunto dell’espulsione. Stava male. E’ risultato positivo al Covid-19, mi è stato garantito che è stato messo in isolamento. Poi è stato trasferito in ospedale. Ho reso pubblica la vicenda perché non si scherza con la salute di nessuno, sia di chi sta dentro recluso, che dei lavoratori – che vanno e vengono – e della cittadinanza tutta di Gradisca”.

Secondo lei non c’è abbastanza sorveglianza sanitaria?
“La sorveglianza deve essere massima. Il Cpr va monitorato ancora di più dello stesso Cara, ovvero del centro per i rifugiati e richiedenti asilo, limitrofo, dove ci sono 180 migranti. Ma quello che io temo, e su cui sto cercando di richiamare l’attenzione, è: cosa succede ai reclusi se, scaduta la decorrenza dei termini,  vengono messi fuori”.

Cosa ha scritto esattamente a Viminale e al ministero della Salute?
“Ho lanciato l’allarme. Il progressivo rilascio per decorrenza dei termini delle persone trattenute, che d’altra parte non possono lasciare il territorio nazionale per la chiusura dei confini, come si gestisce? Vagano e dormono all’addiaccio? Quali sono le loro condizioni di salute? Sono stati in precedenza in quarantena o lo devono essere? O vale anche per loro il non rilascio? Per noi la difficoltà è enorme e non abbiamo neppure le informazioni complete”.

I contagi a Gradisca sono molti?
“Sono dieci su 6.500 abitanti, per fortuna. In generale in Friuli Venezia Giulia l’emergenza coronavirus pur grave, lo è meno che nelle regioni più colpite della Lombardia, Emilia Romagna e Veneto. I nostri cittadini si sono armati di molto senso civico e rispettano le ordinanze di contenimento”.

Lei ha varato misure particolari?
“No, ho recepito quanto governo e Regione hanno deciso. Onestamente non c’è bisogno di moltiplicare la confusione”.

A questo link –>  l’intervista completa
Covid-19 – cinque ordini del giorno respinti senza un perché: occasione persa

Covid-19 – cinque ordini del giorno respinti senza un perché: occasione persa

Gorizia, 2 aprile – L’approvazione all’unanimità del secondo disegno di legge legato all’emergenza Coronavirus, il ddl n. 85, è stato l’ennesimo segnale di collaborazione da parte dei gruppi politici del Consiglio regionale. Pur contenendo anche norme che con l’emergenza non c’entrano nulla (su tutte il prolungamento delle elezioni del 2021 al 2022), il voto favorevole del nostro gruppo al ddl nel suo insieme conferma il senso di responsabilità di fronte ad una situazione emergenziale mai vissuta prima. Peccato che la Giunta e la maggioranza abbiano respinto cinque ordini del giorno (sui sette presentati) che contenevano indicazioni costruttive e collaborative sui temi in discussione. Tra questi, uno conteneva la possibilità di concedere anche alle famiglie con disabili la possibilità di uscire di casa con procedure semplificate (senza certificati medici specifici ma con il solo certificato di disabilità che già contiene la necessità di accompagnamento), ma inspiegabilmente è stato, assieme agli altri, respinto.

Si può uscire – giustamente – per portare il cane a fare i propri bisogni, ma non il resto. Davvero un peccato, un’occasione persa…

Scarica e leggi gli ordini del giorno respinti da Fedriga:

ddl 85 odg 1

ddl 85 odg 2

ddl 85 odg 3

ddl 85 odg 4

ddl 85 odg 6

La regione non puo’ lasciare soli i sindaci dell’isontino ne’ sui dati dei contagi sul proprio territorio, ne’ a definire un criterio per la distribuzione delle mascherine

La regione non puo’ lasciare soli i sindaci dell’isontino ne’ sui dati dei contagi sul proprio territorio, ne’ a definire un criterio per la distribuzione delle mascherine


Gorizia, 28 marzo – Non è tempo di polemiche (anche se a livello nazionale Salvini e Meloni non perdono occasione per attaccare il Governo su qualsiasi questione e specularne politicamente), ma alcune cose vanno precisate:

  • Dopo aver promesso “due mascherine ad ogni cittadino del FVG”, in questi giorni i vertici politici della Regione hanno informato i Sindaci che esse arriveranno diluite in un periodo di alcune settimane, scaricando su questi la definizione delle priorità di assegnazione. Credo che non sia compito di un primo cittadino definire priorità di distribuzione senza avere alla base un criterio tecnico-scientifico cui attenersi, con il rischio di una guerra tra poveri;
  • Non è possibile che i Sindaci isontini, a diversi giorni dal pronunciamento favorevole della Protezione Civile, non siano in grado di conoscere i casi di positività e quarantena del proprio territorio, così da poter organizzare con i volontari quei servizi di supporto necessari in questi casi. Ciò, mentre in altre zone della Regione i Sindaci sono quotidianamente informati dalla rispettiva Azienda Sanitaria di quanto accade nei loro Comuni. Mi chiedo allora dove sta l’uniformità di comportamento su tali temi a livello regionale?

Queste sono due situazioni che il nostro gruppo consiliare in Regione ha già segnalato ai vertici della Regione, perché non può pensare di lasciare soli gli amministratori locali senza strumenti di azione in questa delicata e drammatica fase economica e sanitaria per il Paese.

LAVORO, SVILUPPO, AMBIENTE: il Nord per l’Italia

LAVORO, SVILUPPO, AMBIENTE: il Nord per l’Italia

A Milano, il 10 e 11 gennaio, esperienze del mondo del lavoro e dell’impresa, competenze e nuove generazioni si confronteranno con noi e con il segretario nazionale Nicola Zingaretti per rilanciare il tema del lavoro come sinonimo di dignità, sviluppo, innovazione e lotta alla burocrazia.

Parleremo di un nuovo modello di sviluppo con il ministro Roberto Gualtieri, di infrastrutture con la ministra Paola De Micheli, capiremo insieme come rilanciare la crescita, coniugando nuovi posti di lavoro e tutela dell’ambiente. Discuteremo con amministratori locali come il sindaco Beppe Sala.

Per guardare in faccia i territori del nord, le sue città e le sue aree interne, comprendendo come rilanciare insieme lo sviluppo, qui e in Italia. Per il Nord, per l’Italia intera, contro chi vuole dividerla e riportarci indietro nel tempo. Vi aspettiamo!

Pd: Moretti, prepariamo riscatto dell’Isontino – “Dalla destra danni al territorio su tutti i fronti”

Pd: Moretti, prepariamo riscatto dell’Isontino – “Dalla destra danni al territorio su tutti i fronti”

“Nel 2019 la spallata della Lega sull’isontino è fallita e ora dobbiamo preparare il riscatto di un territorio ingannato, spezzato e umiliato dalle destre”. Lo ha detto oggi a Gorizia il segretario provinciale del Pd isontino Diego Moretti, durante la conferenza stampa di fine anno.

“Le vittorie nette del centrosinistra – ha spiegato l’esponente dem – a Staranzano, Gradisca e Turriaco, dove la Lega si è presentata con il proprio simbolo, hannno evidenziato un dato di buongoverno e serietà che dobbiamo confermare anche negli appuntamenti elettorali del 2021, quando si voterà, tra gli altri comuni, a Monfalcone, Ronchi e Grado. Da qui si riparte per rimediare ai danni subiti dai Comuni, dalle attività produttive e dell’occupazione, dai presidi della cultura alla questione migratoria alle relazioni transfrontaliere”.

Il segretario dem ha iniziato dalla riforma sanitaria che “non solo non ha riaperto il Punto Nascita di Gorizia come promesso nel 2018, ma suscita forti preoccupazioni per il futuro dei due ospedali isontini, che rischiano seriamente di essere spogliati di funzioni ospedaliere importanti oggi esistenti. Nessuna promessa – ha aggiunto Moretti – è stata mantenuta sul ruolo regionale del CRUA e interrogativi rimangono sul consorzio CISI dopo la modifica dei criteri di finanziamento per le strutture a servizio dei disabili”.
Parlando poi del lavoro “al di là delle operazioni di facciata quali il ‘recruiting day’ – ha continuato Moretti – rimangono fortissime perplessità sul fatto che Fincantieri continui un modello organizzativo che non controlla in alcun modo la fascia del subappalto più bassa, con conseguenti problemi legati ai diritti dei lavoratori, alle legalità e sicurezza che sono sotto gli occhi di tutti. Su questo – ha annunciato – solleciteremo il Governo Nazionale ad un confronto vero con i vertici di Fincantieri. Siamo preoccupati anche per la situazione dello Stabilimento Leonardo di Ronchi: non solo è in piedi da nove mesi una richiesta di audizione in Regione degli assessori competenti e dei sindacati, ma vi è il buio più assoluto sulla strategia di sviluppo della Società nei confronti di tale stabilimento. Mantengono la loro gravità le situazioni di crisi di Burgo, NIDEC e WM”.

“Da due anni viviamo in un territorio diviso e senza strategia comune – ha sottolineato Moretti – con Monfalcone che fa storia a sé per il rapporto diretto di Cisint con Fedriga, mentre Gorizia e Cormons sono piegati ai voleri di annessione dell’isontino a Trieste, fomentati dalla Giunta regionale”.
Riguardo l’avvio nel 2020 della riforma degli Enti locali, Moretti ha denunciato la “palese ingiustizia del riparto dei fondi tra i Comuni ‘non UTI’ e quelli ‘UTI’ con i primi favoriti in maniera indegna”. Si vuole smettere, ha precisato “di ragionare assieme sulle politiche di sviluppo territoriale, e i comuni dovranno andare dall’assessore regionale di turno a pietire finanziamenti con il cappello in mano”.

Per Moretti “grosse incognite pesano sul futuro di ERPAC di Gorizia, la cui abrogazione è prevista dal ddl ‘Semplifica FVG’, per essere assorbito all’interno della Direzione Centrale Cultura. Ciò, mentre è finita nel totale dimenticatoio il passaggio della gestione al Comune degli ex Musei Provinciali, altra promessa inattuabile rivelatasi una bufala”.

Il segretario dem ha dichiarato “confermata la nostra previsione sulle conseguenze del passaggio in Regione del Direttore del GECT: il risultato è l’immobilismo dell’organismo transnazionale. Il sindaco Ziberna dovrebbe dedicarsi seriamente a questo tema, evitando le solite rassicurazioni sterili che alla fine non producono nulla”.

Sul tema ‘caldo’ dell’immigrazione Moretti ha dichiarato che “il PD isontino è vicino al sindaco Tomasinsig rispetto all’ennesima promessa non mantenuta di istituzione del CPR (peraltro senza alcun nuovo innesto di personale della Polizia di Stato) e contestuale chiusura del CARA. Fedriga si era impegnato – ha ricordato Moretti – a fare in modo che in Regione vi fossero più CPR arrivando a chiedere il famigerato ‘muro’ al confine, ma la realtà è che nessuno parla più di ‘emergenza immigrazione’ semplicemente perché non c’è”

La ricetta Delrio: «I dem ripartano dai territori»

La ricetta Delrio: «I dem ripartano dai territori»

 

MONFALCONE. Ripartire dai territori. Da Monfalcone, una «scelta non casuale», ha affermato l’onorevole Debora Serracchiani. L’iniziativa del Pd di ieri sera al Kinemax ha rilanciato la politica del «dare risposte» e che «cerca una comunità che vuole ritrovare se stessa e crescere», rispetto ad «un tweet o un post di propaganda».

 

A due anni dal voto amministrativo, Serracchiani ha lanciato una «iniziativa su Monfalcone», assieme alla capogruppo consiliare dem Lucia Giurissa. «Qui è saltato il sistema sociale», ha aggiunto facendo riferimento alla giunta del sindaco Anna Maria Cisint. Il consigliere regionale Diego Moretti ha aperto l’incontro rivolgendo al capogruppo Pd della Camera, Graziano Delrio, «l’istanza di un partito radicato nel territorio e federale, un territorio di confine che ha fatto dell’apertura un punto di forza».

E se il sindaco di Romans, Davide Furlan, ha sottolineato che «l’Isontino è sempre stato amministrato bene», e «le buone azioni dei sindaci ora sono state messe in discussione per questioni meramente di speculazione politica» («amministrazioni come quella di Cisint stanno facendo grandi danni»), battendo sulla riforma degli enti locali appena approvata in Consiglio regionale che «metterà in ginocchio i Comuni più piccoli creando cittadini di serie A e di serie B», il segretario regionale Cristiano Shaurli ha osservato: «In agosto è cambiato tutto, abbiamo rimesso i piedi in Europa. Dobbiamo aiutarci a superare la sconfitta dolorosa, a Monfalcone e in Regione. Bisogna rilanciare la nostra proposta. Tenere insieme Europa, territori e l’orgoglio del Pd rappresenta la nostra sfida».Delrio ha spiegato «cosa succede a Roma». Il Governo «ha recuperato 7 dei 20 miliardi di interessi sul debito pubblico causati dallo spread grazie al “signor chiacchierone” (Salvini, ndr). Ora l’Europa pensa che abbiamo una classe dirigente seria». Ha parlato della manovra economica: «Abbiamo abbassato le tasse per 26 miliardi, 23 dell’Iva e 3 a favore dei lavoratori. E noi con la tassa su plastica, zuccheri, auto aziendali per 2 miliardi siamo passati come quelli della manovra delle tasse». Ha citato «gli investimenti sbloccati, come per il porto di Trieste», durante la guida centrosinistra. E la «crescita del Pil di oltre l’1,7%». Insomma, «in agosto l’Italia è stata lasciata in mutande. Il problema erano le navi da tenere lontane dai porti. Una coltre di propaganda e di alterazione della verità preoccupante, per questo siamo andati al Governo. E io voglio ripartire dai territori» da Il Piccolo 22/11/2019

Il Pd presenta le sue proposte alla Conferenza sull’amianto

Il Pd presenta le sue proposte alla Conferenza sull’amianto

COMUNICATO pubblicato su IL PICCOLO  16/11/2019

“Alla vigilia dell’ottava Conferenza regionale amianto che Monfalcone ospiterà lunedì, dalle 9, nel suo teatro Comunale il Pd isontino e regionale hanno varato un documento per riportare al centro dell’attenzione del governo regionale e nazionale e del Parlamento la gestione sanitaria, ambientale e previdenziale di quello che rimane per il territorio un dramma sociale. Il documento, sottoscritto anche da nove sindaci di centrosinistra dell’Isontino, propone alla Regione, cui ieri il capogruppo dem in Consiglio regionale Diego Moretti ha riconosciuto il rifinanziamento delle azioni già avviate per le bonifiche, di potenziare il ruolo del Centro regionale unico amianto, definire le regole per la microraccolta dei materiali contenenti amianto, farsi parte attiva nella ricerca e nella sostituzione delle tubature idriche in cemento amianto in tutto il Friuli Venezia Giulia.Alla Regione i dem chiedono, però, anche di prevedere un piano di monitoraggio ed eventuale smaltimento delle Fibre artificiali vetrose, in modo da evitare in futuro esperienze simili a quelle dell’amianto.«Al Governo domandiamo invece di rimettere al centro dell’agenda politica la redazione del Testo unico amianto – ha aggiunto Moretti – e di prevedere che l’Inail gestisca un fondo permanente dedicato alle bonifiche dell’amianto negli edifici pubblici. Dal Parlamento vorremmo l’impegno a discutere le tre proposte di legge presentate dal Pd in materia di riconoscimento dei benefici previdenziali agli esposti, anche a quelli che lo sono stati nelle Forze armate, forze di polizia e nel corpo dei Vigili del fuoco».Moretti ha presentato ieri il documento assieme alla referente regionale del Partito democratico per il settore, Sara Vito, e a quello per il partito isontino, Paolo Fogar. -La. Bl.”

 

VIII CONFERENZA REGIONALE AMIANTO: LE RICHIESTE DEL PD ISONTINO E DI QUELLO REGIONALE ALLE ISTITUZIONI REGIONALI E NAZIONALI

VIII CONFERENZA REGIONALE AMIANTO: LE RICHIESTE DEL PD ISONTINO E DI QUELLO REGIONALE ALLE ISTITUZIONI REGIONALI E NAZIONALI

In occasione della Conferenza regionale dell’amianto prevista a Monfalcone per il prossimo 18 novembre, il Partito Democratico isontino e regionale, da sempre in prima linea con i propri rappresentanti politici e istituzionali, propone il presente documento, che vuole essere un contributo in vista di tale appuntamento.

Crediamo che su un tema così sensibile per il nostro territorio e sul quale pendono significativi procedimenti giudiziari – che devono fare il loro corso – non ci possono né devono essere strumentalizzazioni politiche, annunci roboanti o “muri” politici e territoriali, perché il tema interessa tutto il territorio regionale.

Il Friuli Venezia Giulia, sul piano giuridico e normativo, non è certamente all’anno zero: nel corso degli anni la normativa regionale e la sua applicazione hanno visto un costante aggiornamento ed un crescendo progressivo, che ha raggiunto il suo periodo più importante nel quinquennio 2013-2018 a guida centrosinistra, periodo nel quale l’Amministrazione regionale si è anche costituita parte civile nei processi amianto-ter (2016) e amianto-quater (2018).

Di seguito, vogliamo riepilogare le principali norme che caratterizzano l’azione della Regione FVG su tale materia:

– con la legge regionale n. 22/2001 (“Disposizioni in materia di sorveglianza, prevenzione e informazioni delle situazioni da rischio amianto e interventi regionali ad esso correlati”) oltre a promuovere tutta una serie di azioni (sorveglianza delle situazioni di rischio amianto, coordinamento dell’operato dei soggetti che si occupano di vigilanza e controllo, attuazione delle azioni di prevenzione delle malattie legate all’amianto per gli esposti e i loro familiari, promozione della ricerca clinica e sostegno alle persone affette da malattie professionali), è stata istituita la Commissione regionale sull’amianto. Si tratta di una norma che, con i successivi Regolamenti applicativi, ha istituito il Registro regionale esposti (attualmente gli iscritti sono più di 11mila), i piani di sorveglianza per gli ex esposti e ha previsto l’istituzione, per gli stessi, del tesserino sanitario che permette oggi da parte del Servizio Sanitario Regionale la presa in carico della persona e ne segue i percorsi clinici e di monitoraggio;

– con la delibera di Giunta regionale n. 1195/2012 – che ha fatto seguito ad un ordine del giorno del centro-sinistra accolto dall’esecutivo dell’epoca – sono state attribuite all’ASS n. 2 “isontina” funzioni di rilevanza regionale e di coordinamento in tema di tutela della salute e della sicurezza ed è stato costituito presso l’Ospedale di San Polo a Monfalcone il Centro Regionale Unico Amianto (CRUA), Struttura Operativa Complessa (SOC), dotato sulla carta di una propria autonoma organizzazione, ma che necessita di azioni di rinforzo sul piano delle risorse umane e la sua valorizzazione (attraverso la definizione di un suo ruolo regionale) concrete;

– attraverso distinte convenzioni con ARPA FVG del 2006 e 2007, è stata fatta la mappatura degli edifici pubblici e dei locali aperti al pubblico, definendo nel 2013 – con la legge regionale n. 23/2013 – la mappatura del proprio patrimonio immobiliare;

. nel 2014 e 2015 la Regione ha aperto, per la prima volta, dei canali contributivi per i Comuni, poi nel 2017 ampliati a favore di privati cittadini e delle aziende, per lo smaltimento dell’amianto dai propri edifici e capannoni;

. con la legge regionale n. 34/2017 è stato formalmente istituito l’Archivio regionale amianto ed è stata introdotta la microraccolta e la raccolta in proprio dei materiali contenente amianto sul territorio, con l’obbiettivo di contrastare il fenomeno dell’abbandono indiscriminato sul territorio. Proprio per tale ragione, auspichiamo la sollecita emanazione del relativo Regolamento applicativo contenente le Linee guida sulla microraccolta;

– con la legge di stabilità 2018 (l.r. n. 45/2017) è stato previsto uno specifico canale contributivo per i Comuni in caso di interventi sostitutivi di rimozione dell’amianto da edifici o manufatti di proprietà privata, nel caso di inottemperanza di ordinanze contingibili e urgenti;

– con la delibera di Giunta regionale n. 743 del 21/3/2018 vi è stata l’approvazione del Piano regionale amianto, tuttora vigente e da applicare in gran parte dei suoi aspetti.

Tutte queste, iniziative portate avanti dall’attuale Amministrazione Regionale e per le quali auspichiamo dal 2020 un aumento degli stanziamenti previsti a bilancio per tali canali di finanziamento.

Accanto a tali iniziative, in applicazione del generale principio di precauzione, a livello di azioni sul territorio, va ricordato in particolare come l’ATO Orientale Goriziano ha previsto con la delibera dell’Assemblea d’Ambito del 2016 nel proprio Piano d’investimenti la sostituzione delle tubature in amianto presenti nel territorio di competenza, attività già iniziata e completata in diverse realtà locali e tuttora in corso.

Sul tema, proponiamo che la Regione si faccia promotrice, nei confronti dell’Autorità Unica per i Servizi Idrici e i Rifiuti (AUSIR) e degli stessi ambiti territoriali (compatibilmente con la bancabilità dei Piani degli stessi), dell’estensione di tali interventi su tutto il territorio regionale.

Se l’amianto, come minerale naturale dal forte potere isolante, è fuori legge in Italia per l’impiego lavorativo e per il suo utilizzo dal 1992, la sua sostituzione con le fibre artificiali vetrose (FAV), considerato l’alto livello di diffusione e utilizzo delle stesse, rappresenta comunque una possibile fonte di pericolo.

Sull’utilizzo delle FAV, la Conferenza Stato Regioni e l’INAIL – rispettivamente nel 2015 e 2016 – hanno redatto linee guida sulle modalità di utilizzo di tale materiale e, proponendo un “patto generazionale”, anche sull’utilizzo dei nuovi prodotti sostitutivi come le fibre artificiali vetrose.

In questo contesto, vanno riprese ed attuate le indicazioni emerse nel Convegno dell’aprile 2017 sulle Fibre Artificiali Vetrose organizzato dall’assessorato regionale all’ambiente proprio a Monfalcone.

Per questi motivi, il Partito Democratico ritiene doveroso mantenere alta l’attenzione sul problema amianto su tutto il territorio regionale e nell’isontino, su un fenomeno che sta registrando un’altissima incidenza delle malattie asbesto correlate (placche pleuriche e mesotelioma pleurico su tutte) e quindi di malattie professionali legate a tale patologia (i dati degli ultimi cinque anni parlano per l’isontino di un migliaio di nuovi casi), che colpiscono in particolare il nostro territorio e, in misura minora, la bassa friulana, a causa del massiccio utilizzo dell’amianto e dall’esposizione allo stesso dei lavoratori, per la maggior parte collegati ai Cantieri navali.

Si tratta di un vero e proprio dramma sociale per la popolazione e le famiglie: sottolineiamo quindi l’importanza di trattare in modo organico e sinergico i vari aspetti del problema, dalla mappatura dei siti, alla sorveglianza e la prevenzione sanitaria, alla dignità nell’assistenza medica e psicologica agli ex esposti, ai malati e loro familiari, allo smaltimento del materiale, alle bonifiche e le informazioni ai cittadini, per finire alla formazione degli operatori, tutte azioni previste dal Piano Nazionale Amianto del 2013.

Fondamentale in questo senso è il ruolo che può svolgere il CRUA di San Polo: all’interno della di quanto già previsto (ma non completamente attuato) con la Delibera di Giunta del 2012 e in applicazione della valenza regionale del Centro – promessa in più occasioni dal Presidente Fedriga e dall’assessore alla Sanità Riccardi – al CRUA vanno dedicate risorse finanziarie e personale, un’autonomia finanziaria specifica (legata ad esempio all’utilizzo di fonti di finanziamento derivate da progettualità europee o da bandi ministeriali), oltre che una continua collaborazione informativa con gli Atenei regionali e la stessa Commissione Regionale Amianto.

Non solo: all’interno dell’attività dello stesso GECT GO – che sulla sanità ha specifiche linee di intervento – il CRUA potrebbe diventare un centro di valenza transfrontaliera per la sorveglianza degli esposti amianto anche d’oltreconfine.

Sulla base delle suddette considerazioni, chiediamo alla Regione e alle istituzioni competenti risposte concrete su alcune questioni per noi fondamentali:

. 1) alla Regione, la predisposizione di un piano pluriennale di verifica e monitoraggio sulla presenza delle FAV negli edifici pubblici, a partire da quelli scolastici;

. 2) alla Regione, la conferma per il CRUA degli impegni circa un ruolo di livello regionale che, grazie a precise proposte ed azioni del Partito Democratico isontino e regionale, la Giunta si è assunta pubblicamente in più occasioni. Impegni che non potranno trovare conferma a partire già dalla programmazione sanitaria che sarà definita dalla Giunta regionale non appena approvato (a inizio dicembre) il disegno di legge n. 70 di riforma sanitaria;

. 3) alla Regione, il mantenimento dell’ambulatorio del CRUA di Palmanova, riferimento (anche per l’attività di consulenza) per i cittadini della bassa friulana, permettendo così la sorveglianza sanitaria a tutti i soggetti residenti in tale territorio (centinaia sono stati infatti i lavoratori che hanno lavorato per le attività navalmeccaniche ed industriali del basso isontino). Allo stesso tempo, prevedere l’apertura di nuovi sportelli ambulatoriali anche negli altri territori della Regione oggi scoperti;

. 4) alla Regione, garantire la copertura finanziaria per nuove assunzioni – da parte dell’Azienda Sanitaria – a supporto del CRUA, di uno psicologo e/o psico-oncologo, esperto nell’assistenza psicologica e nella presa in carico degli esposti amianto e dei loro familiari;

. 5) alla Regione, attivare, secondo quanto previsto dal Piano regionale amianto del marzo 2018, l’affidamento da parte della DC Salute al CRUA (con il supporto dei competenti Servizi della Medicina del lavoro e il coinvolgimento dei Servizi di Prevenzione della Salute sui luoghi di lavoro e dell’INAIL) per la predisposizione di documentazione informativa circa i rischi per la salute e la sicurezza della popolazione e la gestione dei rifiuti contenenti FAV, individuando anche una prima proposta di protocollo e sorveglianza sanitaria  per i lavoratori esposti;

. 6) alla Regione, prevedere un Piano di monitoraggio ed eventuale rimozione delle FAV in tutti i luoghi pubblici, sulla base delle esperienze consolidate di Lombardia e Piemonte;

. 7) alla Regione, prevedere accordi di collaborazione con il sistema universitario regionale per progetti di ricerca nel campo medico-scientifico;

. 8) alla Regione, la promozione di un programma pluriennale di interventi di sostituzione delle tubature in cemento-amianto su tutto il territorio regionale;

. 9) alla Regione, in attuazione del Piano regionale Amianto, l’adozione del Regolamento per la definizione delle Linee guida per la microraccolta;

. 10) l’aumento, dal 2020, degli importi stanziati per lo smaltimento dell’amianto nelle singole linee di finanziamento (enti locali, privati, aziende);

. 11) al Governo, la previsione della gestione da parte dell’INAIL di un fondo nazionale permanente dedicato agli interventi di bonifica dell’amianto dagli edifici pubblici;

. 12) al Governo, di rimettere al centro dell’agenda politica nazionale l’approvazione di un Testo Unico Amianto, nella scorsa legislatura ad un punto avanzato di discussione;

. 13) al Parlamento, l’impegno a discutere quanto prima le tre proposte di legge presentate dal Partito Democratico nel corso dell’attuale legislatura su “disposizioni in favore del personale delle Forze Armate, delle Forze di Polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco che è stato o è esposto all’amianto”, “Disposizioni concernenti i benefici previdenziali in favore dei lavoratori che sono stati esposti all’amianto e i termini per l’accesso ai medesimi benefici”, nonché in materia di “Rideterminazione della prestazione assistenziale in favore dei malati di mesotelioma di origine non professionale o degli eredi, nonché integrazione delle prestazioni erogate negli anni dal 2015 al 2018”;

. 14) all’INAIL, come fatto dalla Regione in questi anni, ad investire sul territorio proprio sui temi della prevenzione dell’amianto l’importo dei risarcimenti ottenuti in sede giudiziale per la costituzione di parte civile.

Da ultimo, l’impegno del PD regionale e isontino ad intervenire sulla Commissione regionale amianto per prevederne una maggiore azione di coordinamento attraverso una specifica modifica legislativa, che il gruppo consiliare del PD si impegna a presentare in Consiglio regionale nelle prossime settimane.

per la Segreteria regionale e quella provinciale del PD Sara Vito – Diego Moretti

I sindaci di

Doberdò del Lago – Fabio Vizintin      

Gradisca d’Isonzo – Linda Tomasinsig

Grado – Dario Raugna                       

Romans d’Isonzo – Davide Furlan

Sagrado – Marco Vittori                     

San Canzian d’Isonzo – Claudio Fratta

Savogna d’Isonzo – Luca Pisk             

Staranzano – Riccardo Marchesan

Turriaco – Enrico Bullian

Monfalcone, 15 novembre 2019

CLASSE DEMOCRATICA: riprendono i corsi di formazione

CLASSE DEMOCRATICA: riprendono i corsi di formazione

Martedì prossimo 5 novembre riprende l’attività di Classe Democratica, la Scuola di formazione che come Partito Democratico isontino abbiamo istituito a luglio, rivolta in primis a neo-amministratori locali e persone che si avvicinano alla politica. La seconda sessione 2019 (divisa in tre incontri) inizierà martedì 5 con Davide Furlan – Sindaco di Romans d’Isonzo – che parlerà di Società Partecipate degli enti locali, proseguirà il 19 novembre con Mariagrazia Santoro – consigliere regionale – che si occuperà di Strumenti di pianificazione del territorio, e si concluderà il 3 dicembre con Sara Vito – Responsabile Ambiente del Partito regionale – che tratterà di Politiche Ambientali degli enti locali. Gli incontri si terranno tutti presso la Sala polifunzionale del Consorzio di Bonifica Pianura Isontina di Ronchi dei Legionari (via Duca d’Aosta) dalle 18,30 alle 20,00

“INCONTRIAMO E ASCOLTIAMO LE PERSONE”

“INCONTRIAMO E ASCOLTIAMO LE PERSONE”

Dal 3 al 6 ottobre saremo in 1000 piazze italiane per incontrare e ascoltare le persone.

Sul nostro territorio saremo presenti con iniziative, gazebo e banchetti. Scopri quando e qual è il posto più vicino a te: https://www.partitodemocratico.it/attiviamoci/    Sarà un’importante occasione per incontrarci e parlare.

C’è un’Italia più verde, dove l’economia può essere sostenibile. C’è un’Italia più giusta, dove ai lavoratori viene garantita una giusta retribuzione. C’è un’Italia più competitiva, che investe in formazione. C’è un’Italia più bella, ma è ancora da costruire insieme.

Partecipa con il tuo entusiasmo, la tua passione, le tue idee. Per un nuovo Pd, utile per migliorare la vita delle persone e del nostro Paese.