Dopo mesi di attesa speravamo di trovarci davanti una proposta su cui ragionare, invece la “Controriforma della Sanità” targata Riccardi è un colpo al cuore della sanità regionale e un vero e proprio pugno allo stomaco di quella isontina.
Lo smembramento della sanità dell’intera provincia di Gorizia è servito, alla faccia dei due litiganti Ziberna-Cisint, incapaci di elaborare una proposta condivisa, il terzo se la gode, ed in questo caso, in pieno stile centrodestra, il terzo sarà il privato convenzionato.
L’azzeramento delle strutture di Gorizia e Monfalcone mette chiaramente in luce tutta la debolezza della classe politica del centrodestra provinciale, che soccombe ai ben più strutturati interlocutori triestini, scelti e tutelati dal governatore Fedriga in persona. Altro che ritorno all’Azienda Isontina, lungamente vagheggiato dai forzisti goriziani, e ancor meno capiterà ai leghisti monfalconesi di rivedere i blitz della sindaca Cisint nelle corsie dell’ospedale cittadino, andrà tutto bene, perché non ci sarà più nulla da difendere.
Asservire Gorizia e Monfalcone a Trieste significherà anche obbligare l’intera cittadinanza isontina a farsi carico dei disagi generati dalla difficoltà viabilistica e di parcheggio in cui i tre ospedali triestini sono letteralmente immersi.
Nessuno nega che la riforma della sanità introdotta dal centrosinistra necessita ancora di aggiustamenti, soprattutto dal punto di vista organizzativo, ha però il grande merito di porre al centro le necessità dei cittadini e i servizi di prossimità, fondamentali data l’età media della popolazione regionale; ma soprattutto identifica chiaramente come prioritaria ed adeguatamente finanziata la sanità pubblica, generando così in legge, oltre che nei fatti, la prospettiva di un sistema che ha gli strumenti per migliorarsi e continuare a crescere.
I disastri che questa controriforma genererà purtroppo sono a livello regionale e vanno ben al di là del solo territorio della provincia di Gorizia. Con la sua controriforma Riccardi riesce in un sol colpo a distruggere il sistema della sanità pubblica regionale, per anni fiore all’occhiello di questa regione, e a smantellare a macchia di leopardo i servizi territoriali lasciando l’intera regione alla mèrce del migliore offerente privato.
E’ già, perché il privato arriva solo dove ci sono spazi di mercato da prendersi, quindi il primo risultato della controriforma di Riccardi che tutti toccheremo con mano, sarà l’immediato depauperamento di ciò che ora funziona bene. Una storia già vista, il sistema americano insegna, al pubblico resteranno il pronto soccorso e tutto ciò su cui è impossibile fare budget, al privato convenzionato il resto.
Una sanità privata con livelli di offerta strutturati per censo per i diversamente abbienti, per tutti gli altri un sistema pubblico al quale verranno destinate sempre meno risorse e che, secondo le regole del mercato, sarà sempre meno appetibile anche per medici, professionisti e personale sanitario in genere.
Il Segretario Provinciale del Pd di Gorizia
Silvia Caruso