25 novembre tutto l’anno

25 novembre tutto l’anno

Il 25 novembre è la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, dai media agli opinion leaders in questa giornata manifestano, esprimono, ricordano una delle piaghe più velenose della
nostra società.
Come Partito Democratico siamo e saremo sempre impegnati ad ogni livello perché appunto si tratta di un tema centrale per definire una società giusta e inclusiva. Nelle aule parlamentari, tramite la
conferenza delle democratiche e con le Agorà lavoriamo per destrutturare una narrazione tossica che spesso avvolge la violenza sulle donne in tutti i suoi aspetti, per portare avanti leggi che aiutino a
inquadrare, combattere e debellare questo fenomeno atavico e mai in rallentamento, per caricare gli uomini della responsabilità e del peso di una colpevolizzazione che spesso ricade solo sulle vittime, ma anche e soprattutto per non far sentire nessuna sola, per dire ogni giorno e non solo il 25 ” Sorella, io, noi ti crediamo, e qui troverai sempre qualcuno dalla tua parte”.

Per questo proponiamo a partire dal Nazionale e a tutte le federazioni e i territori di dare seguito all’impegno che è 25 (novembre) tutto l’anno, ossia è sempre il tempo di parlarne, di squadernare il fenomeno in tutti i suoi aspetti, di aprire e aprirci, di rendere le nostre sedi un punto di ascolto e indirizzo fisico, di entrare in relazione con chi ha il sapere per affrontare un problema così delicato come le operatrici dei centri antiviolenza, le attiviste dei movimenti femministi e di tutte le associazioni che lavorano sui mille aspetti di questo grave vulnus per la nostra società. Sono solo piccoli passi ma sono impegni che ci consentono di dire che siamo un partito Unito, donne e uomini, a combattere la violenza. Non solo il 25 novembre, ma appunto tutto l’anno.

Il Pd: «Il sindaco vigili sul San Giovanni di Dio convertito al Covid-19»

Il Pd: «Il sindaco vigili sul San Giovanni di Dio convertito al Covid-19»

Il Pd: «Il sindaco vigili sul San Giovanni di Dio convertito al Covid-19»

Franco Perazza e Angiola Restaino, entrambi del Pd, intervengono in seguito alla raccolta di 970 firme, avviata da Adelino Adami, medico chirurgo in pensione che ha lavorato all’ospedale di Gorizia e successivamente a Trieste, e Giorgio Bisiani, tecnico che ha legato la sua carriera al servizio di Emodialisi del nosocomio goriziano.«Una lettera aperta – sottolineano – in cui si ringraziano i nostri bravi e coraggiosi sanitari ma si esprimono preoccupazioni per il futuro dei servizi ospedalieri di Gorizia e si chiedono garanzie e rassicurazioni precise, pubbliche e formali da parte del sindaco e del dg di Asugi sulla volontà di non sottoporre la sanità goriziana e isontina ad ulteriori e definitivi impoverimenti e declassamenti dei reparti e dei servizi. Senza nessun intento polemico, al di sopra di ogni interesse di partito, anche noi esprimiamo preoccupazione, e lo facciamo perché, in frangenti drammatici come quelli che stiamo vivendo, appare del tutto evidente l’importanza di un servizio sanitario pubblico efficiente, capillare, esteso a tutti, che valorizzi competenze e professionalità».«Noi diciamo no – dicono – a ridimensionamenti della sanità pubblica a favore del privato, come purtroppo è avvenuto in Regioni come la Lombardia e il Veneto, per esempio, con i risultati disastrosi cui stiamo assistendo. La nostra grande preoccupazione è di veder spogliato l’ospedale di tutte quelle funzioni indicate con precisione ed obiettività dalla lettera/appello. La drammatica emergenza sanitaria e le drammatiche conseguenze economiche e sociali che ne deriveranno, in un territorio già così provato come il nostro, impongono una assunzione di responsabilità. Dobbiamo guardare al dopo, dobbiamo essere consapevoli che, o si esce diversi da questa emergenza o non si esce. Niente più deve essere fatto per apparire, per dividere, per criminalizzare ogni voce diversa dalla propria. Amministrare, in momenti di isolamento, dolore e di paura, deve significare raccogliere proposte e preoccupazioni e dare risposte concrete, adeguate, lungimiranti. Noi siamo pronti a fare la nostra parte».Conclude il Partito democratico: «Non approfitteremo dell’impegno generoso ed eroico dei nostri operatori per polemizzare e fare opposizione per principio. Abbiamo una sanità ospedaliera di prim’ordine e le nuove funzioni ospedaliere dipendenti dall’emergenza lo confermeranno. Unendoci ai numerosi cittadini sottoscrittori della lettera citata, chiediamo attenzione e vigilanza al sindaco».

La regione non puo’ lasciare soli i sindaci dell’isontino ne’ sui dati dei contagi sul proprio territorio, ne’ a definire un criterio per la distribuzione delle mascherine

La regione non puo’ lasciare soli i sindaci dell’isontino ne’ sui dati dei contagi sul proprio territorio, ne’ a definire un criterio per la distribuzione delle mascherine


Gorizia, 28 marzo – Non è tempo di polemiche (anche se a livello nazionale Salvini e Meloni non perdono occasione per attaccare il Governo su qualsiasi questione e specularne politicamente), ma alcune cose vanno precisate:

  • Dopo aver promesso “due mascherine ad ogni cittadino del FVG”, in questi giorni i vertici politici della Regione hanno informato i Sindaci che esse arriveranno diluite in un periodo di alcune settimane, scaricando su questi la definizione delle priorità di assegnazione. Credo che non sia compito di un primo cittadino definire priorità di distribuzione senza avere alla base un criterio tecnico-scientifico cui attenersi, con il rischio di una guerra tra poveri;
  • Non è possibile che i Sindaci isontini, a diversi giorni dal pronunciamento favorevole della Protezione Civile, non siano in grado di conoscere i casi di positività e quarantena del proprio territorio, così da poter organizzare con i volontari quei servizi di supporto necessari in questi casi. Ciò, mentre in altre zone della Regione i Sindaci sono quotidianamente informati dalla rispettiva Azienda Sanitaria di quanto accade nei loro Comuni. Mi chiedo allora dove sta l’uniformità di comportamento su tali temi a livello regionale?

Queste sono due situazioni che il nostro gruppo consiliare in Regione ha già segnalato ai vertici della Regione, perché non può pensare di lasciare soli gli amministratori locali senza strumenti di azione in questa delicata e drammatica fase economica e sanitaria per il Paese.

La ricetta Delrio: «I dem ripartano dai territori»

La ricetta Delrio: «I dem ripartano dai territori»

 

MONFALCONE. Ripartire dai territori. Da Monfalcone, una «scelta non casuale», ha affermato l’onorevole Debora Serracchiani. L’iniziativa del Pd di ieri sera al Kinemax ha rilanciato la politica del «dare risposte» e che «cerca una comunità che vuole ritrovare se stessa e crescere», rispetto ad «un tweet o un post di propaganda».

 

A due anni dal voto amministrativo, Serracchiani ha lanciato una «iniziativa su Monfalcone», assieme alla capogruppo consiliare dem Lucia Giurissa. «Qui è saltato il sistema sociale», ha aggiunto facendo riferimento alla giunta del sindaco Anna Maria Cisint. Il consigliere regionale Diego Moretti ha aperto l’incontro rivolgendo al capogruppo Pd della Camera, Graziano Delrio, «l’istanza di un partito radicato nel territorio e federale, un territorio di confine che ha fatto dell’apertura un punto di forza».

E se il sindaco di Romans, Davide Furlan, ha sottolineato che «l’Isontino è sempre stato amministrato bene», e «le buone azioni dei sindaci ora sono state messe in discussione per questioni meramente di speculazione politica» («amministrazioni come quella di Cisint stanno facendo grandi danni»), battendo sulla riforma degli enti locali appena approvata in Consiglio regionale che «metterà in ginocchio i Comuni più piccoli creando cittadini di serie A e di serie B», il segretario regionale Cristiano Shaurli ha osservato: «In agosto è cambiato tutto, abbiamo rimesso i piedi in Europa. Dobbiamo aiutarci a superare la sconfitta dolorosa, a Monfalcone e in Regione. Bisogna rilanciare la nostra proposta. Tenere insieme Europa, territori e l’orgoglio del Pd rappresenta la nostra sfida».Delrio ha spiegato «cosa succede a Roma». Il Governo «ha recuperato 7 dei 20 miliardi di interessi sul debito pubblico causati dallo spread grazie al “signor chiacchierone” (Salvini, ndr). Ora l’Europa pensa che abbiamo una classe dirigente seria». Ha parlato della manovra economica: «Abbiamo abbassato le tasse per 26 miliardi, 23 dell’Iva e 3 a favore dei lavoratori. E noi con la tassa su plastica, zuccheri, auto aziendali per 2 miliardi siamo passati come quelli della manovra delle tasse». Ha citato «gli investimenti sbloccati, come per il porto di Trieste», durante la guida centrosinistra. E la «crescita del Pil di oltre l’1,7%». Insomma, «in agosto l’Italia è stata lasciata in mutande. Il problema erano le navi da tenere lontane dai porti. Una coltre di propaganda e di alterazione della verità preoccupante, per questo siamo andati al Governo. E io voglio ripartire dai territori» da Il Piccolo 22/11/2019

“INCONTRIAMO E ASCOLTIAMO LE PERSONE”

“INCONTRIAMO E ASCOLTIAMO LE PERSONE”

Dal 3 al 6 ottobre saremo in 1000 piazze italiane per incontrare e ascoltare le persone.

Sul nostro territorio saremo presenti con iniziative, gazebo e banchetti. Scopri quando e qual è il posto più vicino a te: https://www.partitodemocratico.it/attiviamoci/    Sarà un’importante occasione per incontrarci e parlare.

C’è un’Italia più verde, dove l’economia può essere sostenibile. C’è un’Italia più giusta, dove ai lavoratori viene garantita una giusta retribuzione. C’è un’Italia più competitiva, che investe in formazione. C’è un’Italia più bella, ma è ancora da costruire insieme.

Partecipa con il tuo entusiasmo, la tua passione, le tue idee. Per un nuovo Pd, utile per migliorare la vita delle persone e del nostro Paese.

ATER: Moretti (Pd), all’Isontino si toglie il direttore generale e diventa succube di Trieste 

ATER: Moretti (Pd), all’Isontino si toglie il direttore generale e diventa succube di Trieste 

 

23.07.19. «La riforma del sistema ATER massacra i territori, cancella l’Alto Friuli, penalizza l’isontino e accontenta una dozzina di persone che saranno nominate nei reintrodotti Consigli di Amministrazione». A dirlo è il consigliere regionale e segretario provinciale Pd, Diego Moretti, commentando la calendarizzazione del ddl n. 56 “Ordinamento delle Aziende territoriali per l’edilizia residenziale, nonché modifiche alla legge regionale 1/2016 in materia di edilizia residenziale pubblica”.

 «L’obiettivo è chiaro, si vogliono moltiplicare le poltrone, riportando i consigli di amministrazione al posto degli amministratori unici, per accontentare i soliti noti a discapito del territorio. Il tutto, fatto con il metodo che oramai contraddistingue la giunta Fedriga, un vero e proprio blitz eseguito in assoluto silenzio. Altro che l’ascolto tanto declamato: un passaggio in tutta fretta in commissione venerdì e nessun confronto con gli amministratori del territorio. Dicono di essersi dimenticati della scadenza dei direttori delle ATER così, per risolvere una loro colpevole omissione, utilizzano una procedura d’urgenza strumentale che rappresenta l’ennesimo sfregio al ruolo del Consiglio».

 Conclude Moretti, «questo disegno di legge uccide l’autonomia dell’ATER di Gorizia che, in cambio dello strapuntino del CdA (che a questo punto non conterà nulla), perderà il Direttore Generale e sarà completamente succube di Trieste. Siamo certi che la Giunta, domani, garantirà ai propri “amici” la presenza di loro rappresentanti nel CdA, un “contentino” che servirà solo a lavare le loro coscienze ma che dal punto di vista gestionale rappresenterà una pallida raffigurazione di quella che è sempre stata in questi anni l’autonomia dell’ATER isontina.Assistiamo, con questa Giunta regionale, alla costruzione di un vero e proprio poltronificio: passiamo da zero poltrone (attualmente i direttori generali sono dipendenti interni ATER), a 4 consigli di amministrazione con tre componenti scelti nella corte di Fedriga».

Muro sul confine: Moretti (Pd), Fedriga infanga lo spirito europeo delle nostre terre

Muro sul confine: Moretti (Pd), Fedriga infanga lo spirito europeo delle nostre terre

«Fedriga è così succube di Salvini da dimenticare la storia delle sue terre». A dirlo è il segretario provinciale del Pd e consigliere regionale Diego Moretti.
«Il Presidente della nostra Regione non è nemmeno capace di spiegare ai suoi sodali romani che la nostra Regione e l’Isontino in particolare – ben prima dell’allargamento dell’Unione Europea agli ex paesi dell’est – erano già allora le aree più europee d’Italia, dove i confini di fatto non esistevano già più nelle teste di molti nostri concittadini.

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Parte domani la Scuola di Formazione per neo-amministratori locali e simpatizzanti

Parte domani la Scuola di Formazione per neo-amministratori locali e simpatizzanti

PARTE DOMANI LA SCUOLA DI FORMAZIONE PER NEO-AMMINISTRATORI LOCALI E SIMPATIZZANTI
 
Parte domani, con il primo incontro che tratterà di Diritto Costituzionale e Amministrativo e del funzionamento degli organi del Comune, quella che vuole essere al tempo stesso un’opportunità e una scommessa che, come PD isontino, vogliamo vincere: quella di costituire una Scuola permanente di formazione e di accompagnamento alla propria esperienza amministrativa e/o politica – che abbiamo voluto chiamare Classe Democratica – rivolta a tutti, ma in particolare a coloro che sono stati eletti nei Consigli comunali della propria comunità, si stanno avvicinando alla politica e all’amministrazione del proprio territorio, e più in generale hanno interesse a sviluppare determinate tematiche.
Così, crediamo, daremo loro la possibilità di crescere in termini di maggiori conoscenze e competenze proprio per svolgere bene il proprio impegno.
Il primo incontro si terrà domani martedì 2 luglio – dalle 18,30 alle 20,30 – a Ronchi dei Legionari presso la Sala del Consorzio di Bonifica, per proseguire con un incontro a settimana fino a metà luglio, con un’impostazione degli argomenti estremamente concreta e pratica, con relatori di qualità e molto competenti nel loro campo.
Il ciclo di incontri si interromperà il 16 luglio, per riprendere la Scuola a settembre con altre materie ed ulteriori approfondimenti.
 
Diego Moretti
25 APRILE

25 APRILE

Non sfugge a nessuno il fatto che viviamo un periodo molto delicato sul piano della tenuta democratica e valoriale del nostro Paese, con episodi di intolleranza, discriminazione, uniti a preoccupanti rigurgiti di fascismi – sotto diverse forme – che tutti pensavamo sepolti, ma che non vanno in alcun modo sottovalutati o sminuiti.

Mai come in questo periodo storico è assolutamente necessario, anche nel nostro piccolo territorio, dimostrare compattezza e rigore a difesa dei valori della nostra Repubblica, nata con la Resistenza al nazifascismo prima e dopo l’8 settembre 1943, culminata con il 25 aprile 1945 e confermata con il Referendum Costituzionale del 2 giugno 1946.

Quest’anno le celebrazioni a ricordo del 25 aprile 1945 assumono un particolare significato, stante il clima generale e da ultime, le palesi provocazioni esternate dal Ministro dell’Interno e segretario della Lega Salvini, che ha annunciato la sua deliberata e voluta non presenza alle cerimonie della Festa della Liberazione, paragonata ad un “derby tra comunisti e fascisti”.

E’ chiaro che le cose non stanno in questo modo, né che la Festa sia un monopolio di una parte politica rispetto all’altra: la Festa della Liberazione (Festa istituita nel 1946 e formalizzata con la legge n. 260 del 1949) è la festa di chi crede alla democrazia e ai valori della libertà e dell’antifascismo: come democratici abbiamo il dovere morale, civile e politico, di rappresentare tali valori partecipando, nelle realtà locali, alle varie manifestazioni che le Amministrazioni comunali e l’ANPI hanno organizzato sul territorio.

Ecco perché  chiedo di partecipare e significare la presenza di tanti di noi giovedì, proprio per testimoniare concretamente tale attaccamento ai valori democratici.

Una deriva che riguarda ahimè anche la nostra Regione: non ci sono infatti piaciute per niente – e lo abbiamo detto in tutti i modi, nelle sedi istituzionali e non – le recenti scelte della Giunta Fedriga, che hanno eliminato i finanziamenti agli istituti scolastici per i cosiddetti progetti speciali, quelli con i quali si finanziavano, ad esempio, anche le iniziative dell’ANPI all’interno delle scuole: davvero brutti segnali sui quali non possiamo chiudere gli occhi.

Diego Moretti